Sulle tracce dei Borbone: un «Sogno Reale» e letterario al Campania Teatro Festival

Sulle tracce dei Borbone: un «Sogno Reale» e letterario al Campania Teatro Festival
di Giovanni Chianelli
Giovedì 10 Giugno 2021, 20:22 - Ultimo agg. 20:44
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Tra i progetti speciali del «Campania teatro festival» spicca «Il sogno reale», ideato dal direttore Ruggero Cappuccio e curato da Marco Perillo, giornalista de «Il Mattino» e scrittore. È diviso in 3 fasi: nella prima 8 attori - Sonia Bergamasco, Alessandro Preziosi, Lina Sastri, Iaia Forte, Euridice Axen, Claudio Di Palma e Alessio Boni dal 13 giugno all'11 luglio leggeranno a Capodimonte, racconti di altrettanti scrittori (Silvio Perrella, Wanda Marasco, Elisabetta Rasy, Emanuele Trevi, Pier Luigi Razzano, Viola Ardone, lo stesso Perillo) su personaggi e luoghi legati alla dinastia dei Borbone.

Poi saranno realizzate, per l'intera durata del festival, mostre, visite speciali e spettacoli in 14 spazi significativi per l'epoca borbonica: il museo di Capodimonte, il palazzo reale, il Mann, l'osservatorio astronomico, la galleria borbonica, villa Campolieto, la reggia di Portici, il museo di Pietrarsa, il teatro antico di Ercolano, i parchi archeologici di Pompei e Paestum (negli itinerari scoperti dai Borbone), la casina di caccia di Persano, San Leucio e il sito di Carditello.


Infine verrà presentata una guida ai siti borbonici in Campania, scritta dallo stesso Perillo, edita da Paparo e distribuita gratuitamente durante la rassegna: «Stranamente non era mai stata fatta una mappatura dei tanti luoghi realizzati in quell'epoca». È importante celebrarli e rilanciarli perché, dice il curatore, «restano quelli più visitati dai turisti. La storia di Carditello insegna: sono un'occasione culturale ed economica per la Regione». Il suo racconto, Il pentimento del principe d'Elbeuf, verrà letto da Di Palma il 5 luglio: «Racconto la storia di Emanuele Maurizio di Lorena, filo-austriaco e quindi nemico dei Borbone, il primo a scoprire i resti di Ercolano, anche se ne fece un uso privato, svendendo molti pezzi».

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Quello della Marasco sarà il secondo testo ad essere inscenato, da Preziosi, il 17 giugno. Si intitola Il consulto ed è la storia della paradossale visita del medico Ferdinando Palasciano, di simpatie liberali, a Ferdinando II in fin di vita: «La corte non voleva mostrarlo in agonia, era ridotto a un ammasso di pustole.

Così il medico, insieme a due suoi colleghi, lo visitò senza vederlo». Per la scrittrice è l'occasione «per una riflessione sulla pietas che si prova anche verso un tiranno, un bilancio dell'operato di quei regnanti e il buio della storia in un passaggio cruciale».

Anche la Ardone per il suo Un sogno di Fuga si lega al tema della malattia e della morte. La teatralizzazione di Boni sul suo testo chiuderà la rassegna: «Boni interpreta il guardiano del cimitero delle 366 fosse a Capodichino. Un'idea che i Borbone ebbero per dare sepoltura a tutti: ogni fossa veniva aperta un giorno all'anno per i defunti meno abbienti». Lo studio dei numeri, così come durante la pandemia, può essere una salvezza per l'uomo? «Allora come ora ci si affida all'esattezza della scienza ma ci si arrende di fronte alla natura indomabile».

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