Capri Art* a Villa Lysis, arte come rivendicazione di genere

Capri Art* a Villa Lysis, arte come rivendicazione di genere
di Mariano Della Corte
Mercoledì 15 Settembre 2021, 16:49 - Ultimo agg. 17:52
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Al via domani a Villa Lysis la rassegna Capri Art*, la kermesse mette al centro la rivendicazione di genere in arte, in particolare, partendo dalle storie di illustri ospiti di epoca ottocentesca, che soggiornarono tra Capri e Roma ai margini del Grand Tour. Artisti ed artiste progressiste ante litteram che furono pionieri dell’ inclusività. Non a caso la scelta, come palcoscenico della rassegna, è ricaduta su Villa Lysis a Capri, luogo simbolo delle identità non binarie. Tre rendez-vous in totale dal 16 al 18 settembre per ridare voce ad artiste del XIX secolo vittime di discriminazioni di genere. Tutto nello spirito, e nello stile, della Capri dell’Ottocento tra luce naturale, giardini freschi, pensieri liberi e personaggi illuminati. L’iniziativa è sostenuta dal Ministero della Cultura in partenariato con la Città di Capri, per la serata di apertura sarà presente il Direttore generale Ufficio Antidiscriminazioni della Presidenza del Consiglio, dott. Triantafillos Loukarelis.

 

L’ispirazione per il festival nasce dalla presenza sull’isola, nella metà dell’800, di Henry e Mary Wreford, due fratelli inglesi, giornalisti del Times, corrispondenti da Roma e da Capri negli anni ‘40-‘80 dell’Ottocento. Appartenevano ad una delle più eminenti famiglie di Bristol, i Reynells of Newton Abbot e scelsero di venire in Italia per sostenere il processo di democratizzazione ed unificazione dell’Italia. Le cronache progressiste dei Wreford, contribuirono a raccontare un’Italia nuova fatta di relazioni e vicende politico-culturali connesse a visioni anticonvenzionali attente al gender claim che ora si scopre anche grazie ai materiali emersi dall’archivio Wreford, custodito nella Villa Croce a Capri, che ha svelato una rete di relazioni con persone e culture pionieristiche nell’ambito delle questioni di genere.

Sulle tracce della loro eredità culturale – che faceva della libertà di essere la chiave per aprire porte di ville e giardini incantati ad artisti e intellettuali di tutta Europa - il direttore artistico di Capri Art* Mauro Gioia ha costruito un programma di tre giorni nel quale artisti internazionali compiono un percorso di ritorno a Capri e al suo passato illuminato.  

Si parte il 16 settembre con il concerto Music and Silence un tributo a Mary Wreford sulle note di Auguste Holmès, Fanny Mendelssohn, Mél Bonis, Clémence de Grandval, Emilie Mayer, Amanda Maier, e Rebecca Clark, compositrici di metà Ottocento finalmente riportate in vita attraverso l’esecuzione della loro musica dal Quartetto di archi Ombra felice di Béatrice Muthelet, Clèment Noel, Anne-Elsa Tremoulet e Jerome Le Franc. E venerdì 17 settembre torneranno in vita per una notte anche alcuni magnetici personaggi del XIX secolo caprese. Verranno evocati, in una seduta spiritica artistica, e si materializzeranno nelle musiche e nelle parole di Peter von Pohel e Marie Modiano nello spettacolo Ballad of the Spirits. L’ultimo atto, sabato 18 settembre, è dedicato a Charlotte Cushman, iconica attrice statunitense che a metà dell’Ottocento creò a Roma una feconda comunità di artiste. Donna coraggiosa ed anticonvenzionale che a metà Ottocento pretese ed ottenne di essere pagata come gli uomini. A raccontarla, in un reading di lettere e memorie, sarà l’attrice Fabrizia Sacchi accompagnata dal Quartetto Ombra felice.   

A completare il concept di Capri Art*, oltre ai due pionieri Wreford e ai tre rendez-vous, c’è infine Villa Lysis, luogo simbolo dell’isola e dell’immaginario ottocentesco. Candida e dorata, arroccata sotto la tiberiana Villa Jovis e poi a picco sul mare, la residenza fu voluta dal barone Fersen come luogo di libertà dedicato alla “giovinezza dell’amore”.  

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