Capri diventa scenografia della mostra “Pianeta Terra” di Carla Chiusano

Capri diventa scenografia della mostra “Pianeta Terra” di Carla Chiusano
Mercoledì 13 Luglio 2022, 14:10
4 Minuti di Lettura

Sabato 16 luglio a Capri, presso la galleria di arte contemporanea Liquid Art System di Franco Senesi, inaugura la personale “Pianeta Terra” di Carla Chiusano, a cura di Ermanno Tedeschi e promossa da Banca Generali Private. Una decina di opere dell’artista racconteranno il percorso emotivo, immaginifico e artistico che lega il genere umano alla terra: richiamando le famose mappe di Boetti o i toni scuri e materici della Capri di Diefenbach e, prima di tutto, la galassia immaginata nel 3600 a.C. nell’era del bronzo con il Disco di Nebra.

Al centro del progetto, presentato per la prima volta in Italia nella lussureggiante isola del Golfo di Napoli, in un contesto stupefacente fatto di contrasti feroci e delicate bellezze e colori: la figura del Leone, che simboleggia l’anima umana ergendosi a Re incontrastato del mondo animale.

Le dieci opere dipinte a olio che vanno a comporre “Pianeta Terra”, esposte inizialmente nella sede di Capri e poi nelle gallerie Liquid Art System di Anacapri, Positano e Ravello, riprendono il tema animale evidenziandone la centralità nella produzione artistica di Carla Chiusano.

Il palcoscenico di Pianeta Terra condensa nella sola figura leonesca un mondo che torna ai suoi elementi essenziali, omaggiando al contempo la geografia dell’arte moderna e contemporanea. A partire proprio da “Capri, Tribute to K.W. Diefenbach”, dedicata al dipinto del noto artista tedesco Diefenbach, Kapraia, esposto alla Certosa di San Giacomo, che nei suoi piccoli e circoscritti confini sprigiona un’energia primordiale, fino alle due Mappe, che nel tratto pittorico richiamano i celebri arazzi di Alighiero Boetti e i loro ricami multicolori.

Forti richiami anche alla cartografia storica nella ripresa di alcuni esemplari di raffigurazioni dei venti e planisferi medievali.

«Il pianeta terra, secondo le attuali conoscenze scientifiche, è l’unico pianeta multicolour e noi ne siamo figli e padroni. Con questo progetto cerco di ripercorrere il modo in cui l’uomo lo ha visto, rappresentato e immaginato. Dalle prime mappe, frutto di studi basati su calcoli primordiali e arricchite con segni e disegni per renderle più comprensibili ed esteticamente piacevoli si è giunti, oggi, alle mappe estremamente precise, tracciate dai satelliti. Noi esseri umani ne abbiamo modificato i confini e, purtroppo, anche i colori: il giallo della desertificazione che avanza, il bianco dei ghiacciai che piano piano lascia spazio al blu delle acque, il verde che si colora di ocra. Un pensiero mi assale, scaturito anche dagli avvenimenti odierni: dovremmo essere più “Leoni” e rispettare il nostro pianeta per continuare a ricevere i suoi frutti» racconta Carla Chiusano.

«Come banca attenta ai patrimoni delle famiglie, siamo profondamente consapevoli dell’importanza di proteggere e valorizzare il patrimonio più grande che l’Italia ha a disposizione, ovvero la cultura. Per questo motivo abbiamo da tempo avviato un percorso di promozione delle migliori personalità contemporanee al fine di allargare i tradizionali percorsi di fruizione artistica su tutto il territorio nazionale» dichiara Michele Seghizzi, direttore marketing e relazioni esterne di Banca Generali.

«Pianeta Terra è l’interpretazione artistica delle mappe geografiche che nel tempo hanno subito diverse variazioni. L’argomento è più che mai attuale, in un momento in cui alcuni paesi rischiano di essere cancellati dalle carte geografiche o vedere ridimensionati i propri territori. Il pianeta visto dall’alto, come ci dicono gli astronauti, brilla di colori. L’artista pone il leone al centro delle mappe, come se fosse il re incontrastato del mondo simboleggiante l’anima umana. Il leone, oltre ad avere aspetti simbolici positivi, è anche simbolo di istinti non domati in preda al desiderio di possedere tutto. Questa ambivalenza si può immaginare sia uno dei motivi che hanno indotto l’artista a rappresentare l’animale, facendo riferimento a episodi crudeli del passato, ma soprattutto con evidente allusione al presente» spiega Ermanno Tedeschi, curatore della mostra.

Video

«Ho scelto infatti di definire il mio metodo con il termine glocal: un approccio internazionale ma attento al dettaglio, una cura ai contesti di tutto il mondo, come arricchimento culturale e momento di confronto per le nostre tradizioni artistiche. Carla Chiusano rappresenta, in tal senso, un’avventura visiva fatta di anime e popoli, lontani e vicini, accomunati dall’amore e dal dolore, in un viaggio che arriva anche a Capri, dopo aver attraversato tutto il Pianeta Terra» conclude Franco Senesi, Ceo e founder di Liquid Art System.

© RIPRODUZIONE RISERVATA