Capri, a Villa San Michele la presentazione di “Stupor Mundi” l’ultima opera di Giulierini

Capri, a Villa San Michele la presentazione di “Stupor Mundi” l’ultima opera di Giulierini
di Mariano Della Corte
Venerdì 6 Agosto 2021, 15:49
4 Minuti di Lettura

Si è tenuta ieri sera, sulla terrazza panoramica di Villa San Michele ad Anacapri, la presentazione dell’ultimo libro del direttore del Museo Archeologico Nazionale di Napoli, Paolo Giulierini, dal titolo "Stupor Mundi. Storia del Mediterraneo in trenta oggetti." Un incontro che va a cementare sempre più la collaborazione tra il MANN e l'istituzione svedese sull'isola di Capri.

 

L’ultimo lavoro di Giulierini, ‘Stupor Mundi’ (Ed. Rizzoli), è una un raccolta di racconti sul Mediterraneo attraverso trenta capolavori iconici del MANN.

La soprintendente di Villa San Michele, Kristina Kappelin, nell’ intervistare l'archeologo toscano, dal 2015 alla guida di uno dei musei più importanti al mondo ha sottolineato: “Credo molto nelle collaborazioni e con il direttore del MANN c’è stato un feeling immediato, fatto di visioni comuni.

Sono felice di ospitare la presentazione di un libro così interessante e di valorizzare la nostra stagione culturale, che, al di là delle più rosee aspettative, si sta rivelando una delle migliori degli ultimi anni”.

A rimarcare la sempre più feconda collaborazione tra i due enti museal, ieri sera Giulierini ha annunciato il lascito di un rilievo di epoca tiberiana da parte del MANN all’interno della Villa San Michele, fino a data da destinarsi. “Il lascito da parte del MANN - ha affermato Giulierini - rappresenta, ulteriormente, la volontà da parte del Museo Archeologico Nazionale di Napoli e di Villa San Michele di sottolineare un rapporto nato tempo fa e che si intende continuare e valorizzare sempre più.”

Il “Rilievo con scena campestre” è un’opera di marmo lunense ( alt. 36 cm; largh. 52.) rinvenuto a Capri il 15 dicembre 1827 nell’ala est di Villa Jovis risalente ai primi decenni del primo secolo d.C. (età tiberiana, 14-37 d.C.) Si tratta di un paesaggio campestre con giovani a cavallo. La figura femminile, che regge una fiaccola, è identificabile come una Ninfa, per la nudità e per il tipo di acconciatura. La scena può essere interpretata come la rappresentazione di un paesaggio idillico-sacrale che rimanda al mondo dionisiaco o, per la presenza dell’albero molto simile a un fico selvatico, come un momento della celebrazione delle Nonae Caprotinae, antica cerimonia religiosa secondo alcuni dedicata a Giunone venerata come dea della fecondità.

La soprintendente dell’Istituzione svedese a Capri, Kristina Kappelin, si è detta entusiasta di questa partnership, che punta sempre di più ad aprire Villa San Michele verso l’esterno, per rafforzare i contatti con gli altri musei presenti sulla terraferma.

‘Stupor mundi’ ci parla di una antichità già straordinariamente 'globalizzata' ma anche degli italiani di oggi e del nostro rapporto con 'l'altro'. Partendo da una mappa delle meraviglie dove si collocano opere come il Mosaico di Alessandro, la Tazza Farnese, i Tirannicidi, Saffo e molte veneri, Giulierini gioca con i cortocircuiti temporali per condurci dalla preistoria agli etruschi, dai romani ai bizantini, dai greci ai normanni, e ancora più lontano, ad incontrare arabi, cinesi, indiani.

Le pagine di 'Stupor Mundi' come in un rapporto di scatole cinesi ci portano a incontrare il dio Pan e Gabriele D’Annunzio, la Venere in Bikini e Ursula Andress e Brigitte Bardot, dai gladiatori di Pompei alla strage dell’Heysel, dall’ornitomanzia agli Uccelli di Hitchcock. A stimolare la curiosità e a farsi largo tra nozioni, anche i titoli, fantasiosi, dei trenta capitoli: L'aquila e il dragone ci parla della via della seta, Fachiri, pepe e meditazione del fascino dell'India, Eroe ma non troppo è Teseo (dove troviamo anche i femminielli napoletani), Cartagine è il far west di Tiro, l'isola del potere è naturalmente la superba Capri e così via.

Come e' noto Stupor Mundi fu definito Federico II di Svevia che a Palermo creò una magnifica corte nella quale era naturale incontrare intellettuali di ogni religione e cultura. Obiettivo del viaggio, e del libro quindi, 'è tornare a stupirsi di quanto, dietro alle apparenti diversità, ci sia un’umanità accomunata dalla voglia di crescere, di migliorarsi'. Con una dedica ai più giovani: 'che si meritano molto di più di quello che abbiamo fatto finora per le nostre terre'. Per tutti l'invito a ripartire dai musei, portali magici verso la conoscenza.

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