Da Ziggy Stardust e The White Duke alla Black Star: David Bowie tra un mese a Napoli

Bowie tra un mese a Napoli
Bowie tra un mese a Napoli
di Salvio Parisi
Mercoledì 24 Agosto 2022, 14:52
4 Minuti di Lettura

Probabilmente non esiste nella storia contemporanea un arista più eclettico, austero, universale, disincantato, avangard, mutevole e per questo davvero immortale: David Bowie disegna una traccia definitiva e indelebile nel mondo della musica come nel teatro, nello stile, la moda e persino il cinema in 75 anni, di cui oltre 50 trascorsi a creare.

Precursore e interprete indiscusso della “fluidità” artistica e sessuale, Bowie atterra finalmente a Napoli: esattamente tra un mese (il 24 settembre) il PAN di via dei Mille ospiterà la tappa partenopea della geniale retrospettiva sull’artista inglese organizzata da Navigare Srl (la stessa che ha già realizzato tra le altre quella appena conclusa su Warhol “Andy is back”).

A 25 anni dal suo concerto nell’area dell’ex-Italsider di Bagnoli ecco “the return of the thin White Duke”, come lui stesso cantava in Station to Station nel 1976.

Ancora nessuna rivelazione sui contenuti e gli items della mostra, quindi si immagina e si curiosa attraverso la carriera e l’estroversa biografia, la versatile discografia e i concerti, gli aneddoti e le interviste, i libri, le foto, le cover di album e magazine, i costumi e i look, la filmografia e perché no? i gossip del Duca Bianco. 

 

Ecco un excursus con alcune news e info in ordine più o meno cronologico, che auspichiamo di ritrovare in qualche maniera nell’esposizione.

Le celebri cover fotografate da Masayoshi Sukita coi costumi di Kansai Yamamoto o i look di scena firmati da Thierry Mugler, Issey Miyake e Alexander McQueen.

Bowie addict o non, è impossibile non ricordare il Maggiore Tom nell’incipit di Space Oddity del 1969 o “L’uomo che  vendette il mondo” del 1970 e la visionaria “Life on Mars?” del 1973, ovvero la prima delle 100 migliori canzoni di tutti i tempi secondo il Daily Telegraph.

Ma è Ziggy Polvere di Stelle che nel ‘72-‘73 crea il suo più inossidabile alter ego coi Ragni da Marte.

A seguire capolavori come Rebel Rebel e Fame a metà anni ‘70 o la rarity “Peter and the wolf” del ‘78, ovvero la fiaba di Pierino e il lupo stampata su vinile verde.

Ancora la trilogia Berlinese che con Low e Lodger culmina nel meraviglioso Heroes del ‘77, ripreso nell’iconica pellicola dell’81 “Cristiana F noi ragazzi dello zoo di Berlino”.

L’elegante Ashes to Ashes e l’avveniristica Fashion esordiscono nel 1980 all’interno dell’album pietra miliare Scary Monsters.

Nel 1981 canta Under Pressure con Freddie Mercury (sebbene i due non s’incontrano nè per registrare nè per girare il videoclip), mentre qualche anno dopo Dancing in the Street col suo amico Mick Jagger per il Live Aid del 1985.

Icona degli anni ‘80 è “Let’s dance” (quella delle scarpette rosse con cui ballare il blues - 1986), nel cui omonimo ellepì c’è anche la stupenda China Girl, scritta con Iggy Pop.

Video

Va riportato anche un certo Bowie attore.

Nell’83 Merry Christmas Mr Laurence (in Italia “Furyo”) è la drammatica pellicola ambientata in un campo di concentramento giapponese durante la seconda guerra mondiale, in cui si vede il celebre bacio proibito con Ryuichi Sakamoto, coprotagonista del film e autore della memorabile colonna sonora.

Anno 1986: nel bellissimo fantasy Labyrinth Bowie è Jarret, il perfido re dei Goblin.

Nello stesso anno in Absolute Beginners di Julien Temple, il Duca Bianco è protagonista con Patsy Kensit e autore della colonna sonora…

Situazione sentimentale: il 6 giugno del 1992 a Firenze David sposa Iman (Mohamed Abdulmajid), la raggiante principessa somala e celebre modella che lo accompagnerà fino alla fine.

Voliamo al 1997 in cui l’album Earthling irrompe sul panorama musicale internazionale e col singolo Little Wonder segna una geniale virata artistica di Bowie nel jungle con un official video avveniristico e “acido”, diretto dall’Italiana Floria Sigismondi.

Celebre l’overcoat della copertina (e del tour) realizzato specificamente con una bandiera inglese “usata”dal designer londinese Alexander McQueen.

Nel 1998 il film Velvet Goldmine di Todd Haynes è un velato tributo alla sua vita nella swinging London e al glam rock.

Seguono anni di produzioni e tournée fino al 2015, in cui  il singolo Lazarus esordisce il 17 Dicembre e anticipa Black Star, suo 25º e ahinoi ultimo album uscito l’8 Gennaio 2016, che come epitaffio e testamento artistico annuncia la sua dipartita esattamente due giorni dopo.

«…He’s a Starman waiting in the sky…»

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