Ercolano, tornano gli incontri degli Ozi di Ercole con «Il pianeta delle piante»

Ercolano, tornano gli incontri degli Ozi di Ercole con «Il pianeta delle piante»
Lunedì 12 Settembre 2022, 20:14
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Dalla poesia ovidiana alle metamorfosi della natura, quelle a cui assistiamo da millenni e quelle alle quali dovremo prepararci in vista anche di un cambiamento inevitabile della natura che ci circonda è questo il viaggio che affronterà l'evento “Il pianeta delle piante” venerdì 16 settembre, ore 20, alle terme maschili del parco archeologico di Ercolano.

Teresa Saponangelo, vincitrice del David di Donatello come migliore attrice non protagonista per “È stata la mano di Dio”, e il botanico Stefano Mancuso si incontreranno e intratterranno il pubblico sul concetto e lo stato di metamorfosi. «Forse proprio il poema di Ovidio – ha dichiarato Teresa Saponangelo – arriva maggiormente a un pubblico eterogeneo come quello che ci auguriamo di avere.

E questo perché è immediato da recepire, soprattutto nel contesto in cui lo leggeremo. Il Parco è diventato un luogo meraviglioso in questi anni perché è stato fatto un lavoro prestigiosissimo. Sono molto felice di poterlo rivederlo ora, dato che manco da qualche anno».

Sulla metamorfosi in corso nel pianeta, Gennaro Carillo, direttore artistico degli incontri, dice: «Noi siamo fatti di materia, l'uomo è parte della natura, è parte della materia. Non ci sono grandi differenze gerarchiche. Anzi, pensare alle differenze gerarchiche ci ha messo in una situazione molto seria e delicata. La presunta superiorità dell'animale uomo su tutto il resto del vivente, in un certo senso è come se lo avesse autorizzato a fare scempio del vivente considerando follemente la natura come una risorsa illimitata quando sappiamo bene tutti che la natura non lo è».

Il materiale della vita/La vita materiale, seconda edizione di Gli Ozi di Ercole, è partita a maggio, prodotta dal parco archeologico di Ercolano, da un’idea del direttore Francesco Sirano con Gennaro Carillo, direttore artistico del ciclo di incontri tra letterari con studiosi, filosofi, naturalisti, alle terme maschili del parco archeologico di Ercolano e nel salone delle feste di villa Campolieto. L'edizione di quest’anno punta l'attenzione su alcuni degli oggetti del sito dell'antica Herculaneum, come i legni, il mare, l'ambiente naturale di piante e vegetazione e si inserisce a perfetto coronamento della mostra Materia. Il legno che non bruciò ad Ercolano, che aprirà in autunno alla Reggia di Portici.

«Nella prospettiva della ricerca sul campo e dei Realien, di quanto viene alla luce durante gli scavi archeologici, i materiali e la vita materiale sono uno dei più potenti mezzi per avanzare la conoscenza storica sotto molteplici punti di vista. - dichiara il direttore del parco archeologico di Ercolano, Francesco Sirano - Anche per gli antichi lo statuto di un oggetto dipendeva largamente dalla materia nella quale ara stato realizzato che per gli oggetti di lusso implicava ricerca, importazione e grande sapienza artigianale. Materia in latino significa non solo il materiale di cui una cosa è fatta, ma anche sostanza alimentare, una provvista o riserva, un argomento di studio o di un discorso, persino spirito, indole e razza o specie negli animali. Materia in latino è anche il legno non lavorato. La materia è connessa all’esperienza umana, l’accompagna in tutte le sue fasi e nei momenti di vita aggregativa, ma è anche complementare allo spirito, la forza psichica e vitale la cui consapevolezza distingue gli umani da tutti gli altri esseri senzienti. Un rapporto, materia e spirito, che è stato affrontato, sognato, cantato, pensato, esorcizzato, affermato e negato, filosofeggiato in mille differenti modi ma che ci pervade tutti e da sempre. Se la materia costituisce forma e sostanza anche degli spazi nei quali agiamo, il contesto, quale luogo migliore di un sito archeologico come Ercolano si presta a fermarsi per trascorrere insieme e condividere pensieri, studi, riflessioni, immagini?»

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«Siamo abituati a pensare quasi in termini gerarchicamente inferiori al materiale della vita e abbiamo molta retorica spirituale, quando in realtà lo stesso concetto di spirito è materiale. - aggiunge il direttore artistico della rassegna Gennaro Carillo - Noi siamo fatti di materia, l'uomo è parte della natura, è parte della materia. Non ci sono grandi differenze gerarchiche. Anzi, pensare alle differenze gerarchiche ci ha messo in una situazione molto seria e delicata. La presunta superiorità dell'animale uomo su tutto il resto del vivente, in un certo senso è come se lo avesse autorizzato a fare scempio del vivente considerando follemente la natura come una risorsa illimitata quando sappiamo bene tutti che la natura non lo è».

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