Fabio Ummarino presenta il suo primo libro “Voglio fare il PR” al Magnolia

Napoletano doc, ha cominciato organizzando eventi per le discoteche ed è riuscito a costruire la sua impresa, la PL Management

Fabio Ummarino
Fabio Ummarino
di Alessandra Farro
Giovedì 11 Maggio 2023, 18:41 - Ultimo agg. 19:15
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Cosa serve per diventare un PR? qual è il percorso giusto da intraprendere? Quali scelte affrontare? A queste e a molte altre domande risponde Fabio Ummarino nel suo primo libro “Voglio fare il PR. Storia di un'agenzia di successo: i segreti di un mestiere creativo” edito da Iuppiter Edizioni, presentato ieri pomeriggio al Magnolia, nel cuore della Napoli Bene, prima dell’arrivo del Napoli, in una sala gremita di curiosi e affezionati.

«Il mondo dell’organizzazione di eventi per me è una passione, che ho scoperto quando ero ancora minorenne e ho imparato a coltivare col tempo», spiega l’autore. «Dal mondo delle discoteche sono arrivato a quello dei grandi eventi mondani.

Mi è sempre piaciuto entrare in contatto con le persone, capire i loro bisogni e come realizzarli. Nonostante le avversità del mestiere, non mi sono mai arreso».

Ummarino, classe tot, napoletano doc, ha cominciato il suo percorso nelle pubbliche relazioni organizzando eventi per le migliori discoteche campane e, pian piano nel tempo, guidato dalla sua instancabile passione è riuscito a costruire la sua impresa, la PL Management, che gli ha permesso di ampliare gli orizzonti nel mestiere e di mettersi alla prova con sfide sempre più difficili, imparando dai propri errori con umiltà e grande entusiasmo.

«Il libro di Fabio è permeato della sua non comune quanto straripante passione per il lavoro che svolge e del suo contagioso entusiasmo che, in tanti anni di amicizia, non ho mai visto ridursi, nemmeno tra le grandi difficoltà del periodo pandemico che, al contrario, gli hanno dato l’occasione di fermarsi a riflettere su quanto di buono abbia costruito e, proattivamente, sugli errori che, inevitabilmente, chiunque commette nell’espletare ogni attività lavorativa. Il risultato di questa riflessione è esposto con uno stile narrativo del tipo "stream of consciousness" che conferisce al testo le caratteristiche di un diario. Il diario professionale di un amico», racconta Eugenio D’Angelo nella prefazione del libro.

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