Giorno della Memoria, omaggio alle vittime dell'Olocausto

Due appuntamenti con uno spettacolo teatrale e un concerto

L'ingresso del campo di sterminio
L'ingresso del campo di sterminio
di Massimiliano D'Esposito
Giovedì 26 Gennaio 2023, 12:53 - Ultimo agg. 18:18
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In occasione delle celebrazioni per la Giornata della Memoria, domani, venerdì 27 gennaio 2023, alle ore 10.30 al Teatro delle Rose di Piano di Sorrento, si terrà lo spettacolo teatrale «Irena Sendler, la terza madre del ghetto di Varsavia» ideato e scritto da Roberto Giordano.

All’iniziativa, sostenuta dall’amministrazione comunale del sindaco Salvatore Cappiello attraverso l’assessorato alla Cultura e quello alla Pubblica istruzione, retti rispettivamente dal vice sindaco, Giovanni Iaccarino e da Antonella Arnese. Parteciperanno all’evento le scuole del territorio.

Sabato, invece, alle ore 11:30, il teatro comunale Tasso di Sorrento ospiterà un concerto per ricordare le vittime dell’Olocausto.

Protagonista del tributo musicale sarà il coro giovanile «Le voci del 48», diretto da Salvatore Murru ed accompagnato da Mario Murru alla chitarra e Massimiliano Sacchi al clarinetto.

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L’iniziativa, promossa dal Comune di Sorrento, a cura della Fondazione Pietà de’ Turchini, vedrà gli interventi del sindaco, Massimo Coppola, e del consigliere comunale, Rossella Di Leva. In scaletta, brani che spaziano dalla colonna sonora di Schindler’s List di John Williams a La Vita è bella di Nicola Piovani a numerosi canti popolari yiddish.

L’evento sarà accompagnato da letture di brani di Primo Levi, Edith Bruck e Bertold Brecht, interpretati da Eleonora Di Maio e Martina Russo. Ingresso libero fino ad esaurimento posti.

«Quest’anno abbiamo avvertito maggiormente la necessità di celebrare la Giornata della Memoria, spinti da una guerra in corso al centro dell’Europa – spiega il consigliere Rossella Di Leva -. È accaduto quello che mai sarebbe dovuto accadere. Purtroppo i crimini contro l’umanità e gli stermini continuano a verificarsi ogni giorno. Da parte nostra, non dobbiamo mai abituarci a questo, ma ricordarlo continuamente affinché davvero non capiti mai più».

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