Storie di donne, ma anche storie del sud e storie di un mondo che fu e che vorremmo dimenticare. Storie quotidiane e familiari di una lotta per la libertà e il diritto di contare che parlano oggi a intere generazioni. Questo è “Il Fragore del ricordo”, nuovo romanzo della scrittrice potentina Anna Maria Basso, edito da Bonfirraro.
Un racconto corale che, dal cuore della città di Napoli e passando per Maratea, ci conduce fino a Dallas, negli Stati Uniti alla scoperta dei misteri della mente umana e, soprattutto, dell'importanza dei ricordi.
La trama
Protagoniste del romanzo sono Lara e Adelina, due donne lontane nel tempo che si incontreranno tra le pagine bianche di un diario perduto.
Quelle scritte da Adelina sono pagine dense di tenerezza e sofferenza che restituiscono a Lara e al lettore, la vita di una giovane donna figlia del sud negli anni 50 del 900' in uno sliding doors di circostanze scandite dal dolore e dal desiderio costante di una vita diversa.
L'analisi
L'opera di Anna Maria Basso si pone in controtendenza rispetto alle scelte della contemporaneità che tende a creare distacco dagli accadimenti più dolorosi della vita allo scopo di preservarla. «Il dolore svela la fragilità umana esponendo all'imponderabile», dichiara l'autrice. «Una circostanza difficile da accettare in un'epoca in cui si tende a ricercare ossessivamente il controllo degli eventi pur sapendo che è impossibile. Solo gli affetti profondi e il legame autentico con la nostra storia possono metterci nella condizione di apertura all'imprevisto». L'oceano fa da spartiacque non solo tra la prima e la seconda parte del romanzo, ma tra due generazioni di donne: quella di Adelina che poteva realizzare se stessa solo attraverso il matrimonio e quella di Lara che forte dei diritti conquistati delle donne del suo passato, può viaggiare libera alla scoperta del proprio futuro. «Con il suo romanzo Anna Maria Basso sottolinea l'importanza di questi diritti», spiega l'editore Salvo Bonfirraro.
«Quello alla libertà, di essere, di sognare, di cercare la propria strada e scegliere quale vita vivere, diritti che troppo spesso diamo per scontato, dimenticando che ancora oggi, alle donne in alcune parti del nostro mondo questi stessi diritti sono negati. Lo abbiamo visto, durante queste settimane di proteste in Iran dove una donna, Mahsa Amini, è stata uccisa solo perché non aveva indossato correttamente il velo. Oggi sono tantissime le donne che stanno rischiando la propria vita per difendere il diritto a viverla liberamente e con dignità».