Mann, riapre la sezione tecnologica romana: tutti i dettagli sul nuovo allestimento

dal sito artribune.com
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Lunedì 29 Novembre 2021, 14:25
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In letteratura, si è spesso parlato di stagnazione tecnologica, eppure il mondo antico rappresenta una dimensione ricchissima per comprendere i legami tra scienza, ricerca e sapere pratico: al di là delle discipline che oggi definiamo umanistiche, la cultura romana ci trasmette ancora una lezione imprescindibile sul valore della tecnologia nella vita quotidiana.

La sezione tecnologica romana del Museo Archeologico Nazionale di Napoli aprirà al pubblico nell'autunno del 2022 e sarà ospitata nel cosiddetto Braccio Nuovo dell'Istituto: qui, negli ambienti vicini agli Uffici dei Servizi Educativi, sarà allestito un percorso che, attraverso circa cento reperti e ricostruzioni moderne dei macchinari antichi, svelerà al visitatore come strategia e progettazione abbiano permesso ai cittadini dell'area vesuviana di fronteggiare sfide soltanto apparentemente impossibili.

Distintivo il taglio didattico della Sezione, che presenterà approfondimenti destinati non solo ad esperti, ma anche a giovani e scuole.

 

Commenta il direttore del Mann, Paolo Giulierini: «Come è noto, ben poco delle conquiste dell’arte del mondo antico sarebbe stato possibile senza una corretta padronanza delle tecnologie, basti pensare ad esempio al processo di costruzione di un tempio, dalla cavatura delle pietre fino all’innalzamento delle colonne. Le straordinarie scoperte di Pompei hanno accelerato sempre di più tale processo di ricongiungimento tra musei d'arte e musei tecnologici, perché (caso unico insieme al mondo egizio) hanno restituito tutti oggetti della vita quotidiana che, quando conosciuti, nel passato erano stati tenuti in disparte, in oscuri depositi. Ne è conseguita spesso un’idea falsata della società antica. Oggi il Mann, cosciente che la società antica non può essere raccontata senza ristabilire tale connubio, che la rende, tra l’altro, molto più vicina a quella attuale, ha avviato il progetto di rinnovo, riallestimento e ammodernamento di quella che fu la dismessa sezione tecnologica, affidandosi ad una collaborazione con il Museo Galileo, già avviata sin dai tempi della mostra Homo Faber (1999), dedicata alle conoscenze scientifiche in area vesuviana».

Il progetto scientifico della sezione è curato da Giovanni Di Pasquale (Museo Galileo di Firenze) e Laura Forte (Funzionario Archeologo del Mann). L'allestimento è firmato da Andrea Mandara, il design grafico è di Francesca Pavese. Gli apparati multimediali saranno prodotti dal Museo Galileo, che ha inoltre elaborato i progetti in base ai quali verranno realizzati da Opera Laboratori i modelli ricostruttivi. Prevista una convenzione tra Università Suor Orsola Benincasa e Mann per approfondire i temi di conservazione e restauro dei manufatti. La Sezione Tecnologica Romana nasce da un'interessante prospettiva museografica: nel 1932, con lungimiranza rispetto ai tempi, Amedeo Maiuri costituì al Museo una Sezione di tecnologia e meccanica antica. Il progetto scientifico odierno, dunque, non può che prendere le mosse da questo innovativo archetipo novecentesco, ampliandolo non solo con nuovi materiali, ma anche con modelli realizzati ad hoc e apparati multimediali. Filo conduttore della sezione è l'approccio empirico che, tipico dei musei della scienza, riesce ad attualizzare la percezione del mondo antico. Questo nuovo allestimento nasce in partnership con il Museo Galileo di Firenze, specializzato in ricerca e didattica nel campo della storia della scienza e della tecnica, rinnovando così un legame di lunga tradizione: già nella mostra di Storia della scienza tenutasi a Firenze nel 1929, la Campania era rappresentata proprio dai materiali e dalle macchine del Museo Archeologico Nazionale di Napoli.

Il comune progetto scientifico, dunque, parte dall'osservazione dei quattro elementi della natura (aria, acqua, terra e fuoco), raccontandone le attività umane correlate. Uno sguardo alla volta celeste dà l'input per parlare di astronomia e misura del tempo, così come i cicli produttivi di olio, pane e vino forniscono la straordinaria occasione per esporre macchinari antichi. Il percorso espositivo si articolerà su diversi livelli di comunicazione: i materiali antichi di età romana, per la maggior parte di area vesuviana e selezionati dai depositi (dagli affreschi alle meridiane, dai pesi in bronzo a quelli in pietra, dalle bilance alle misure campione), saranno messi in dialogo con le ricostruzioni moderne dei principali macchinari antichi. In allestimento, vi saranno anche video esplicativi che illustrano la funzione degli strumenti tecnologici di epoca romana. Il progetto della Sezione è promosso nell’ambito del Pon Cultura e Sviluppo Fesr 2014-2020. 

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