Street art di Iabo e sculture di Molina per il patto di rigenerazione dei Quartieri Spagnoli

La street art di Iabo e la scultura dello spagnolo Molina
La street art di Iabo e la scultura dello spagnolo Molina
di Salvio Parisi
Martedì 7 Maggio 2019, 08:06 - Ultimo agg. 12:13
3 Minuti di Lettura
«Un muro imbrattato è un volto ferito»: questo lo slogan della campagna del Comune a tutela del patrimonio cittadino in occasione del Maggio dei Monumenti 2019. Promuovere la street culture e la creatività urbana per riqualificare il territorio e i quartieri sia in periferia che nel cuore della città col coinvolgimento di associazioni, abitanti ed esperti, ma soprattutto di artisti nostrani e non solo.

Ecco perchè il manifesto che in questi giorni campeggia per le nostre strade è firmato da uno dei veterani della street art internazionale, Ernest Pignon Ernest, amante di Napoli sin dagli anni 80 (e autore della recente mostra Extases nella chiesa di Santa Maria delle Anime del Purgatorio ad Arco).

Graffiti, writing e muralismo rappresentano forse la forma più democratica di espressione pittorica, aperta e libera da vincoli spaziali o ideologici: crea zone di dialogo e consente a nuove giovani sinergie di interagire e far comunità, riappropriandosi dei luoghi del quotidiano in maniera collettiva e condivisa. Con questa precisa consapevolezza l’Osservatorio Nazionale sulla Creatività Urbana Inward s’impegna da circa dieci anni a supportare la street art e a creare a Napoli e in Italia circuiti che possano collegare enti pubblici, università e associazioni, ma anche artisti e aziende, organizzazioni sociali, comunità territoriali, mercati dell'arte e scenari professionali, collegati alla ricerca, la formazione e la promozione.
 
 

Una delle iniziative più singolari ieri ai Quartieri Spagnoli: una giornata di incontro e confronti tra arte urbana, popolazione e identità storica territoriale. Lo street artist napoletano Iabo ha simbolicamente consegnato ad alcuni residenti e alle autorità del consolato Spagnolo in Italia convocate per l’occasione la sua opera commissionata e realizzata per l’evento, a significare dedizione e rispetto per i luoghi, le famiglie e la storia dei Quartieri. Un ritratto dedicato a Don Pedro Alvarez de Toledo, il vicerè spagnolo che nel ‘500 amministrò il Regno di Napoli e creò, tra gli altri, via Toledo e gli odierni Quartieri Spagnoli. Durante la cerimonia pomeridiana vari copie del dipinto sono state tributate a coloro che hanno sempre creduto, vissuto e lavorato in quei vicoli, nelle botteghe e i bassi più storici. A fine percorso come patto d’impegno per la rigenerazione dei sobborghi cittadini la tela originale è stata ufficialmente donata dal presidente Inward Luca Borriello ad Alfonso Dastis, Ambasciatore di Spagna in Italia, in visita al Foqus (Fondazione Quartieri Spagnoli) di via di Portacarrese con gli interventi di Rachele Furfaro, presidente Foqus, il sindaco De Magistris e Carlo Borgomeo, presidente della Fondazione Con il Sud, e con la firma di un metaforico accordo tra Spagna e Partenope, suggellato dalla donazione di "Hermanos", scultura dello spagnolo Josè Molina, presentata da Andrea Iezzi.

«Oggi abbiamo vissuto qualcosa di straordinario - così Luca Borriello - Nella cornice più ampia dell'accordo tra Foqus e Ambasciata di Spagna insieme a Iabo abbiamo donato la prima decina di opere d'arte ad altrettanti personaggi dei Quartieri e le persone che l'hanno ricevuta in segno di stima sono coloro che sono rimasti e da generazioni credono nella bellezza dei Quartieri nonostante tutto. Non è insolito che la street art si accompagni ai processi di rigenerazione e prevediamo un interessante programma di creatività urbana tra questi stessi vicoli.»

Il Sindaco: «La città sta crescendo, la strada è quella giusta ed è fatta di coraggio e mani pulite: non dobbiamo chiuderci in casa, ma occupare tutti i luoghi della città con esperienze come queste in centro e in periferia, sebbene un colpo di pistola può spazzar via il lavoro di narrazione di "percorsi" come questo, facendo il giro del mondo; quello di Noemi è un colpo a tutta la città.»

L'Ambasciatore Alfonso Dastis: «Sono orgoglioso e onorato di rappresentare il mio paese in questo luogo di cultura e impegno sociale, che in un incredibile gemellaggio unisce arte, popoli e storia.»
© RIPRODUZIONE RISERVATA