L’ex Lanificio a Porta Capuana è il luogo più attivo in questo momento nel centro storico della città, un vero e proprio borgo delle arti e dell’intrattenimento che vede la presenza di attività legate al mondo della musica, della moda, la danza contemporanea, l’architettura e la tecnologia, integrazione sociale e artigianato locale.
È lo spazio del gallerista Luigi Solito che nelle aree recuperate di quel complesso monumentale si fa portavoce di iniziative d’arte afferenti alla pittura, la scultura, la video-istallazione e le performance.
Poche sere fa la mostra “No time to explain” di Paul Robas a cura di Vincent Vanden Bogaard, ha radunato per il vernissage un folto gruppo di addetti ai lavori e art lover che hanno animato il cocktail nella suggestiva location.
Rumeno, d’adozione viennese, il giovane Robas esplora nei 20 dipinti esposti la rilevanza e le possibilità della pittura intesa come “materiale”, nonché temi come scene quotidiane, politica, società e memoria.
Nel suo lavoro osserva l’ambiente circostante e ciò che lo caratterizza, ne metabolizza gli elementi primari e ne sintetizza momenti o ricordi che trova interessanti.
Quest’immaginario, apparentemente banale, è influenzato da “forze non tangibili” che danno forma alla condizione umana e all’ansia: sono le memorie dell’artista.
All’evento con l’artista: Claudio ed Ernesto Esposito, Barbara Jodice, Sergio Fermariello, Diego Nuzzo, Francesca Frendo, Pio Della Volpe, Anna Paola Palumbo, Diego Cims, Valeria Lombardi, Raffaele Biglietto, Paolo Lubrano, Alessio Marvaso e tanti altri.
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