«Maggio del Pianoforte», ultimo appuntamento: arriva Michele Fontana, il pianista-ingegnere

«Maggio del Pianoforte», ultimo appuntamento: arriva Michele Fontana, il pianista-ingegnere
Venerdì 24 Giugno 2022, 11:37 - Ultimo agg. 18:39
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Domenica 26 giugno alle ore 11 a Villa Pignatelli ultimo appuntamento del «Maggio del pianoforte», capitolo della tradizionale rassegna musicale organizzata dal «Maggio della Musica» in cui il pubblico è chiamato a giudicare gli esecutori. A chiudere la programmazione della domenica mattina è il pianista Michele Fontana, musicista dalla personalità eclettica. Dopo essersi diplomato in pianoforte e in organo presso il Conservatorio di Verona, ha arricchito la sua formazione conseguendo anche la laurea specialistica in pianoforte con il massimo dei voti e la lode, presso il Conservatorio di Mantova, nonché la laurea in Ingegneria meccanica all’Università di Modena. La sua grande curiosità intellettuale lo ha spinto a cimentarsi in una sfida ambiziosa: unire la conoscenza musicale agli studi ingegneristici per produrre dischi di altissima qualità che rispecchino il più fedelmente possibile ogni tipo di sonorità.

Così, nel 2018, dopo aver progettato e allestito il «51 Recording Studio», fonda l’etichetta «Fluente Records», con l’intento di dare al pubblico prodotti sonori di livello superiore. Unificando le competenze musicali, digitali e scientifiche accumulate negli anni di formazione, Fontana riesce oggi a occuparsi personalmente di tutte le fasi della produzione discografica, dalla registrazione alla post-produzione. Con «Fluente Records» ha anche pubblicato il suo primo disco da solista dedicato al ‘900 storico raggiungendo la terza posizione in classifica tra i migliori dischi italiani e tra i primi cento nella classifica mondiale. Il suo ultimo album, che ha ricevuto la nomination come uno dei migliori dischi del mondo del 2022 all’«International Classical Music Awards», presenta una novità assoluta: la registrazione integrale dell’opera di «Frescobaldi» eseguita per la prima volta al pianoforte con accordatura mesotonica seicentesca.

Il suo recital napoletano prende le mosse, appunto, da Girolamo Frescobaldi. «Il «progetto Frescobaldi» nasce per restituire all’ascoltatore un’esperienza di ascolto più “antica” e “pura”, preservando gli affetti contenuti nella musica del compositore – spiega Fontana in una dichiarazione riportata nel programma di sala –. Per ottenere questo, accordo il pianoforte come un clavicembalo, utilizzando il sistema mesotonico seicentesco anziché il sistema temperato equabile, oggi normalmente in uso negli strumenti moderni».

Dopo Frescobaldi il programma di domenica prevede la «Sonata in la» di Igor Stravinskij composta nel 1925, nel periodo cosiddetto neoclassico dell’autore. “Ho chiamato la mia composizione «Sérénade en la» – spiega Stravinskij alla prima esecuzione - non per far riferimento alla tonalità, ma per il fatto che faccio gravitare tutta la musica intorno ad un polo sonoro che, in questo caso, è il la». Subito dopo, Étude n. 5 «Arc-en-ciel» di György Ligeti, composto dall’autore negli ultimi anni di vita. I diciotto Studi ravvivano la grande tradizione di scrittura pianistica trascendentale che risale a Chopin e Liszt, mettendo alla prova la tecnica degli esecutori fino al limite e talvolta oltre Infine si ascolterà la suite «All’aria aperta» di Béla Bartòk, capolavoro pianistico del compositore ungherese. I cinque brevi pezzi che la compongono sono di un virtuosismo trascendentale, basato su costruzioni timbriche da far tremare i più agguerriti pianisti, e costituiscono l'affermazione di un Bartók romantico, istintivo e visionario, liberamente ispirato dagli aspetti di quella Natura che costituì fondamentalmente il credo e la religione del musicista. Il «Maggio della Musica», associazione presieduta da Luigia Baratti con la direzione artistica di Stefano Valanzuolo, dal 1997 opera sul territorio napoletano e da due anni è sostenuta dalla Bcc Napoli presieduta da Amedeo Manzo. La venticinquesima stagione del «Maggio della Musica» è realizzata con il contributo del Ministero della Cultura e della Regione Campania.

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