Sisma80, una mostra on line
per i 40 anni del terremoto

Sisma80, una mostra on line per i 40 anni del terremoto
Mercoledì 23 Dicembre 2020, 21:43
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In occasione del quarantennale della ricorrenza del terremoto del 23 novembre 1980, l’Associazione noos aps e tribunali138, annunciano il progetto “SISMA80 - 23 novembre ore 19.34”, ideato dal fotografo Luciano Ferrara, fotogiornalista freelance, promosso e sostenuto dall'Assessorato alla Cultura e al turismo del Comune di Napoli.

L’iniziativa prevedeva la programmazione di una mostra fotografica e la pubblicazione del catalogo-libro edito dalla casa editrice Iod; a seguito dell’evolversi dell’emergenza Covid-19 e delle conseguenti disposizioni dell’ultimo DPCM  la mostra è stata necessariamente rinviata ad altra data da definire ma a partire dal 26 dicembre, fino a gennaio, sempre alle 19.34, una versione on line divisa in 4 sezioni con video promo degli autori sarà trasmessa in anteprima sulle pagine Facebook SISMA80 e Novembre1980,  sul sito web www.lucianoferrara.it e sulla pagina Facebook dell'assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli: (https://www.facebook.com/assessoratoallaculturaealturismodelcomunedinapoli)

La mostra prevede tre sezioni: nella prima sezione sono riportate delle elaborazioni grafiche su mappa, sviluppate sui dati nazionali del terremoto, che nello specifico raccontano l’intensità sulla scala Mercalli dei danni nei vari comuni colpiti e la distribuzione dei feriti e dei morti nei comuni del “cratere”. La seconda e la terza sezione permettono al visitatore virtuale di consultare le pagine del Mattino che raccontarono gli eventi di quei giorni e di quelli a venire e ai documenti delle autorità preposte alla gestione dell’emergenza. L'ultima sezione rende possibile percorrere la mostra fotografica allestita digitalmente su elaborazioni grafiche e architettoniche appositamente sviluppate per un’esperienza museale quanto più dinamica e realistica possibile.

“Siamo pronti ad esporre questo nuovo intenso progetto che dedichiamo alla nostra città e Regione – dichiara il fotogiornalista Luciano Ferrara – un grande lavoro corale che ci ha visti impegnati per vari mesi e che ora purtroppo a causa degli incredibili e tragici eventi che stiamo vivendo non possiamo presentare dal vivo. Ci auguriamo di condividere presto il nostro lavoro con il pubblico per celebrare uno storico momento del nostro passato che ha profondamente colpito non solo la nostra Regione ma l’Italia intera e che a quarant’anni di distanza continua a mostrare le proprie ferite”.

“Sono nata nel 1988 - dichiara l'Assessore alla Cultura e al turismo del Comune di Napoli Eleonora de Majo - Non ho vissuto il terremoto dell’ottanta se non attraverso quei racconti dei familiari e degli amici più grandi, ripetuti mille volte quasi come una filastrocca.

D’altronde chiunque si trovava in Campania quel tragico 23 novembre ricorda minuziosamente, anche a distanza di quarant’anni, cosa stava facendo quando la terra tremò per quegli interminabili novanta secondi, che scoccarono alle 19 e 34 e che cambiarono per sempre la storia di un’intera ragione. Una memoria collettiva indelebile, che ha segnato nel profondo le aspettative, l’idea di futuro e di sviluppo di una generazione. La generazione che aveva alle spalle un decennio di controculture e di rivolta; quel decennio che ha scolpito, definito, segnato le pieghe del volto del nostro paese,  che ne ha mostrato il lato scabroso del compromesso più vile, il lato più pavido della vendetta e quello più eroico della conquista di diritti fondamentali per la vita democratica del nostro paese. In un certo senso, non soltanto cronologico, gli anni settanta in Campania  si chiudono  con il terremoto dell’ottanta. Vecchi e nuovi fantasmi si affacciano sulla vita di una intera comunità, ferita e fragile. Il terremoto è un fatto che ha portato per anni con se’ non solo il dolore dei sopravvissuti tra le macerie dei paesi sgretolati, ma l’ombra tetra e nera del malaffare e della corruzione che, a partire da quel grande laboratorio che fu il “commissariato straordinario”, ha trasformato nella nostra regione l’eccezione in norma e l’emergenza in grande ed imperdibile occasione. Un modello di deroga alle norme ordinarie che è stato poi sistematicamente riprodotto per tutte le catastrofi a venire, vere o artificiali.  In Italia e non solo. Per queste ragioni abbiamo ritenuto di non potere ma soprattutto di non volere ridurre alle sole celebrazioni istituzionali questo quarantennale, che pure accade in una situazione di surreale e drammatica emergenza, ma di voler utilizzare la ricorrenza come occasione di riflessione collettiva, pubblica, su come si è trasformata la nostra città a partire dal sisma e su quali di queste trasformazioni ne hanno inesorabilmente condizionato  il tessuto sociale, antropologico, economico e  modificato ineluttabilmente il paesaggio urbano. Urgenza che avvertiamo ancora più forte in questo momento storico, immersi come siamo in un globale stato di emergenza e di eccezione e dunque ancor più interessati ad approfondire, attraverso un racconto di testimonianze visive e di parole, come dietro la possibilità di derogare alla legge e alla costituzione  possa nascondersi sempre una imperdibile occasione di profitto per la politica corrotta, per l’imprenditoria criminale e per il malaffare”

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