Napoli, l'ex Asilo Filangieri compie 10 anni: una primavera di eventi a partire da venerdì

Napoli, l'ex Asilo Filangieri compie 10 anni: una primavera di eventi a partire da venerdì
Giovedì 3 Marzo 2022, 18:51
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L’Asilo compie dieci anni. Un compleanno che dura una primavera, con eventi e momenti di aggregazione. Si comincia venerdì 4 marzo alle 18:00 con la presentazione del libro «Elena Ferrante. Poetiche e politiche della soggettività», in collaborazione con Lire - Librerie indipendenti in relazione. Il 5 marzo si terrà alle 18:00 la presentazione del libro «Il dilemma dell’aragosta» e alle 21:00 «AsILo(ve) - 10 anni di lotta e amore», serata di sperimentazione multidisciplinare aperta alla città (per gli/le artisti/e che vogliono partecipare, il meeting è alle 17:00). Domenica 6 marzo, dalle 10:00, «Ri-creazione, Spazio di creazione e ri-generazione con Danza, teatro, musica e cinema per bambini/e e non più bambini/e!».

Dieci anni dal giorno in cui il movimento di lavoratori e lavoratrici dell’arte, della cultura e dello spettacolo, hanno avviato un percorso di riappropriazione della sede dell’ex Fondazione Forum delle Culture per rivendicare una stagione di politiche culturali che andassero al di là dei grandi eventi calati dall’alto, di un’industria culturale alimentata dalla concorrenza e dalla competizione, verso la costruzione di un laboratorio partecipato di sperimentazione delle politiche culturali e di produzione artistica interdipendente.

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L’Asilo è da subito divenuto un punto di riferimento per chiunque avesse la necessità di usare un bene comune per rivendicare e agire i propri diritti civili e sociali e creativi. L’Asilo ha sempre accolto attività artistiche e iniziative politiche, è stato il rifugio di ragazzi/e del quartiere progressivamente espulsi/e dalle strade, saturate dal turismo, con poco spazio per altre forme di socialità. E non poteva che nascere all’Asilo «La scuola elementare del teatro», a cura di Davide Iodice, nata nove anni fa e che ad oggi continua a svolgere quella funzione di polmone sociale attraverso lo strumento della formazione teatrale dove “la platea privilegiata è quella segnata dal disagio economico e sociale, così come dalla disabilità fisica e intellettiva”.

Ma l’Asilo è tante cose: il grande vento, geografie del suono, la feira, un welfare comunitario che ha messo in comune mezzi di produzione, senza pretendere tessere o affiliazioni politiche o di altra natura.

Quello che l’Asilo ha tentato - e tenta a oggi - è una sperimentazione dei beni comuni, riscoprendo e reinterpretando gli usi civici. In questi anni si è venuto così a creare un modello riconosciuto in numerosi atti amministrativi, uno strumento di cura e gestione collettiva e partecipata del patrimonio pubblico, che attraverso l’esercizio del diritto d’uso civico e collettivo è rivendicato come bene di appartenenza dell'intera collettiva.

Dopo anni di dibattiti nazionali, l’uso civico e collettivo urbano è diventato un caso di studio internazionale in Europa e oltre, vincendo premi importanti, ed esportato anche in altre città, da ultimo nel Regolamento dei beni comuni di Padova. In questi anni l’Asilo è stato attraversato da migliaia di progetti culturali di ogni forma. Romeo Castellucci, i Motus, Maestri di Strada, Francesca Della Monica, Limpe Fuchs, Masaki Iwana sono solo una piccola parte degli artisti e delle artiste nazionali ed internazionali, che hanno attraversato e continuano ogni giorno ad attraversare l’Asilo. Oggi, dopo dieci anni, “diamo i numeri”: in questi anni - fino all’inizio della pandemia - l’Asilo ha ospitato 326.064 persone tra artisti/e, attivisti/e, ricercatori e ricercatrici, abitanti, fruitori e fruitrici.

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