«Napoli da scoprire»: al Bellini si presenta l’originale calendario dell’artista Spiff

Due illustrazioni dell'artista Spiff dal calendario Napoli da scoprire
Due illustrazioni dell'artista Spiff dal calendario Napoli da scoprire
di Gennaro Morra
Giovedì 12 Dicembre 2019, 20:14
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Si terrà domani, venerdì 13 dicembre ore 17, al teatro Bellini, la presentazione del calendarioNapoli da scoprire”, dodici tavole disegnate dall’artista Spiff, al secolo Andrea Maresca, ispirate a quelle tradizioni napoletane che sono andate perdute o che rischiano l’oblio. Feste, usanze e riti antichi che negli ultimi decenni hanno perso il loro potere di agglomerare e compattare intere comunità, realtà rionali e di quartiere che oggi sembrano disgregarsi sotto i colpi di una modernità che esalta sempre di più l’individualismo.
 Locandina della presentazione del calendario Napoli da scoprire
E allora Spiff ha voluto richiamare alla memoria queste storie di una Napoli che fu e che andrebbe recuperata e valorizzata anche a uso e consumo non solo dei turisti, sempre affascinati dalle tradizioni folkloristiche della città, ma anche degli stessi napoletani che molto spesso le ignorano, soprattutto i più giovani. Così si parte da gennaio sulla cui pagina è raffigurata la festa di Sant’Antonio Abate, che tutt’ora si svolge tra il borgo omonimo e via Foria, con la benedizione degli animali e i fuocarazzi. La tavola di febbraio, invece, è dedicata al carnevale di piazza Plebiscito, con tanto di Pulcinella Abruzzesi che fanno capolino, avvistati di recente al centro storico di Napoli, seguita da quella di marzo, dove c’è un’illustrazione che rappresenta la dimenticata festa di San Giuseppe, che un tempo si svolgeva tra via Monteoliveto e via Medina, durante la quale si vendevano uccellini e giocattoli per i bimbi. E poi ancora il mese di aprile ci riporta alla leggenda della Pastiera con protagonista Partenope, mentre il mese in cui sbocciano le rose celebra “Era de Maggio”, famosa canzone della tradizione musicale partenopea. Si arriva così ai mesi di Giugno, con i banchi dell’acqua suffregna, e luglio, abbinato all’incendio del campanile del Carmine. E ancora la Piedigrotta e i Magazzini Mele (precursori del marketing artistico ed esempio imprenditoriale tutto napoletano), le cascettelle dei morti, l’Halloween dei bimbi napoletani recentemente rilanciata dopo 50 anni, per finire con San Gregorio Armeno e i suoi mitici pastori per il presepe.
 
Le tavole saranno esposte nel foyer del teatro di via Conte di Ruvo con didascalie a cura di Lucilla Parlato, direttore del quotidiano on line “Identità Insorgenti”, mentre a moderare la presentazione sarà Valentina Castellano, collaboratrice della testata. All’evento sarà presente l’artista, che spiegherà la scelta delle immagini rappresentate nelle dodici illustrazioni, a cui è arrivato a conclusione di un grande lavoro di recupero e ricerca fatto su testi letterari.
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«L’dea del calendario nasce dall’esigenza di raccontare ciò di cui stiamo perdendo traccia, quindi determinati eventi storici che non vengono ricordati spesso, perché ritenuti irrilevanti, ma che hanno uno spessore identitario importante – spiega Spiff –. E volevo che queste storie arrivassero a tutti, adulti e bambini, da qui la scelta di usare un tratto delicato e fiabesco per fare in modo che in questo racconto lungo un anno ci si potesse perdere». Ma quella di Andrea Maresca non è soltanto un’operazione nostalgia fine a se stessa: «Noi che siamo la “generazione del gettone telefonico” abbiamo il dovere di tramandare alle nuove generazioni elementi del passato che non devono essere persi, ma possono essere integrati nel nostro quotidiano – sostiene l’artista –. Io stesso ho avuto l’idea di questo calendario durante un incontro con Lucilla Parlato che raccontava alcune usanze e tradizioni napoletane. E mentre ascoltavo, disegnavo».

Ora è lui che racconta quelle storie ai turisti che transitano nel suo laboratorio di via Benedetto Croce: «Sono vicende che parlano d’amore e d’amicizia, affetto e collaborazione. E io sono felice e orgoglioso di trasmetterle a chi viene a visitare la nostra città, che poi può portare un po’ della nostra storia via con sé. Uno di questi calendari, per esempio, è volato a Taiwan, dopo che una ragazza aveva ascoltato la storia dell’incendio del Carmine, che fino a qualche anno fa si metteva in scena il 15 luglio, il Capodanno estivo di Napoli. E lo è stato fin dal ‘500, quando in piazza Mercato si usava simulare un attacco a un fortino finto terminando la simulazione con l’incendio del campanile della chiesa. Negli ultimi anni non si è svolto perché la chiesa era in restauro, ma ora che i lavori sono terminati, speriamo che questa tradizione torni già dalla prossima estate».
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