“L'altro Mann": inaugurato il viaggio tra i reperti storici partenopei

“L'altro Mann": inaugurato il viaggio tra i reperti storici partenopei
Venerdì 8 Luglio 2022, 13:59
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Inaugurata oggi l'attesissima seconda parte dell'“Altro Mann” che accompagnerà i visitatori per l'intero mese di luglio in un viaggio tra storia, amore e passioni.

«L'altro Mann,è un progetto per restituire a tutti i visitatori il corpo del museo, quello che vive sepolto nei depositi, studiando ed esponendo a tutti la magia di passeggiare tra le migliaia di reperti custoditi. Da oggi  nuove meraviglie vesuviane poco e mai  viste approdano nelle sale affreschi ampliando così il nucleo iniziale che vi avevamo proposto», commenta il direttore del Museo Archeologico Nazionale di Napoli, Paolo Giulierini. Tra i veri e propri capolavori che aprono l’esposizione, vi sono due statuette utilizzate come decorazione bronzea di una fontana, che ripropone un tema iconografico molto in voga: la dea Afrodite si fa il bagno assistita da una ninfa che regge un catino a forma di conchiglia. L’immagine della divinità della bellezza viene ripresa in molteplici opere in mostra, provenienti da Pompei che la raffigurano in diverse connotazioni del suo carattere divino. In esposizione, anche un focus sulla “fortuna iconografica” dell’infanzia in epoca romana con 10 di figure fanciulle e limpide in ogni loro aspetto. 

 Per la sezione: Dalla realtà al mito” troviamo in allestimento, un rilievo con la storia di Telefo, la statua bronzea di un Dioscuro e il bronzo dell’Amazzone a cavallo. L’esposizione prevede anche un’incursione nella storia dei regni ellenistici: nel percorso, è possibile ammirare le statue bronzee di Alessandro a cavallo e di cavallo rampante, entrambi reperti provenienti da Ercolano e databili agli inizi del I sec. d.C. Le statue sono da interpretarsi come la copia ridotta di due delle opere che facevano parte del monumentale gruppo equestre commissionato allo scultore Lisippo subito dopo la celebre vittoria sulle truppe persiane nella battaglia del 334 a.C. Ancora uno sguardo, come nella prima parte dell’allestimento, alle suppellettili che caratterizzavano le case dei cittadini vesuviani: fra gli arredi spiccano un braciere su tripode decorato con Sfingi e un Sileno ebbro con funzione di sostegno per vasi o piatti da portata. 

 

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