Napoli, apertura straordinaria serale per il Purgatorio ad Arco con «Comizi di Donne»

Napoli, apertura straordinaria serale per il Purgatorio ad Arco con «Comizi di Donne»
Martedì 6 Settembre 2022, 18:37 - Ultimo agg. 20:19
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Oltre 10mila visitatori per il progetto Comizi di donne. Un successo che l’Opera Pia Purgatorio ad Arco celebra insieme alla sua curatrice Maria Teresa Annarumma e con tutti i suoi partecipanti: oltre 60 persone hanno animato e reso possibile ogni tappa di questa avventura. Il progetto, interamente finanziato dall’ l’Opera Pia Purgatorio ad Arco ringrazia in particolare il presidente avvocato Giuseppe d’Acunto, la curatrice del complesso museale Francesca Amirante e infine Progetto Museo per la collaborazione.

Comizi di Donne, che non si ferma e continuerà a creare spazi di dibattito cittadino e non solo, è iniziato in dicembre con una lettura critica de «Il Vangelo Secondo Matteo» di Pasolini che si è realizzata con la video installazione «I Testimoni e la Storia»: un percorso che ha cercato di aprire lo sguardo direzionandolo appunto verso coloro che si suppongono essere comparse e non protagonisti della storia, elemento particolarmente evidente in quest’opera dell’autore friulano, con il largo uso di primi piani verso i testimoni degli eventi di Cristo.

Successivamente abbiamo contestualizzato in un ottica contemporanea questa scelta pasoliniana in un talk dal titolo «Pasolini, Grotowski e la rivoluzione narrativa» in cui insieme alla professoressa Maria Pia Pagani, docente di drammaturgia e storia del teatro orientale presso l’università «Federico II» abbiamo immaginato un parallelo fra questi due importanti autori del ‘900, che avevano, trovando differenti risposte, la stessa esigenza di eliminare le forme di autorialità per creare una relazione diretta e senza ruoli fra l’opera e le persone che ne diventavano autori e spettatori allo stesso tempo. Sulla scia dell’esempio pasoliniano è nata poi l’installazione sonora multicanale di Marco Messina «Nuova Repubblica Napoletana» in cui l’artista ha iniziato a dare voce alle donne.

Una narrazione attraverso il tempo in cui fra canti popolari, esortazioni di teoriche del femminismo e racconti personali emerge la coscienza di questa storia sommersa al femminile (l’inizio per un nuovo percorso di sperimentazione artistica che Messina sta continuando a portare avanti). L’ipogeo del Complesso, modificato nella sua percezione dall’architettura del suono fatto delle voci delle donne che in questi luoghi sono sempre state presenze invisibili così come lo sono nella società, quando si abbandonano le letture retoriche e paternalistiche del femminile. Il progetto ha preso corpo attraverso una conversazione ed un percorso di condivisione con i professore Alberto Gaetti ed Elio Martusciello del Conservatorio San Pietro a Majella che, tenendo conto dell’importanza fondamentale della musica nei racconti cinematografici di Pasolini, hanno elaborato insieme agli studenti della classe di musica elettronica, una serie di concerti e di opere appositamente realizzate per il programma.

L’ultima tappa è appunto la long film installation Comizi di Donne, un manifesto per questa Nuova Repubblica delle Donne che il lavoro di Messina annunciava e che, il 5 luglio scorso ha visto aprire con l’assemblea Comizi di Donne, un percorso di dibattito sul femminile a Napoli e oltre: infatti un’altra caratteristica importante di questo progetto è stato la conversazione instaurata sia con realtà istituzionali quali il Conservatorio San Pietro a Majella e l’Accademia di Belle Arti di Napoli, ma soprattutto con associazioni impegnate sul territorio quali quella «Madrigale per Lucia», «Amici di Carlo Fulvio Velardi» e l’assessore sportiva «Champion center la Scampia che vince». Il film è una conversazione tra donne e tra quest’ultime e la città, un percorso aperto sul vivere quotidiano, sulle sfide che tutte le donne affrontano e che determinano molto di quello che sono. Si tratta di un viaggio personale e collettivo appena iniziato ma, motivato dal desiderio di capire cosa è possibile fare ora per realizzare nella prossimità le condizioni di quella rivoluzione culturale mai avvenuta. Comizi di Donne, in virtù della vivace risposta ottenuta in città e non solo, ambisce a continuare a lavorare ad una rivoluzione culturale e la propone partendo dalle donne, dal loro ascolto e dalla presa di coscienza collettiva che una società non potrà mai essere democratica senza questa rivoluzione in nome delle donne. E’ un progetto che non si ferma e continuerà per immaginare una società dove, la coscienza della propria condizione sociale e politica, diventi il punto di partenza per immaginare una Nuova Repubblica Napoletana, una repubblica di idee, di pensiero, di speranze e di cosa è possibile fare oggi.

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