A Scampia per la Giornata della Memoria per le vittime della Shoah un gruppo di giovani Rom e Non seguiti dall’Associazione «Chi rom e... chi no» si muovono sulle tracce del «Porrajmos»: l’olocausto dei rom, durante il quale ci fu il genocidio di 500mila rom e sinti nei campi di sterminio dal 1936 al 1945. Solo tra il 2 e il 3 agosto 1943 più di 4mila persone, in maggioranza donne e minori, furono sterminati nel «campo degli zingari» ad Auschwitz.
Attraverso il progetto «Tracer» Transformative Roma Art and Culture for European Remembrance e il progetto «La mia Banda è Pop» i ragazzi e le ragazze seguiti dall’associazione raccontano in un video qual è la memoria per le nuove generazioni di una comunità che vive ancora forti discriminazioni in tutto il Paese e in tutta Europa. «La memoria - dichiarano Emma Ferulano, Barbara Pierro e Biagio Di Bennardo dell’associazione «Chi rom e... chi no» - non va celebrata ma tenuta presente nel proprio sapere e agire quotidiano per mantenere alta l'attenzione rispetto a quanto accade nel mondo e non restare indifferenti alle ingiustizie, alle discriminazioni, alla sofferenza di tutti e tutte, vicini o lontani che siano.
Il 27 gennaio una «quercia dei popoli» verrà piantata a Pangea - il Giardino dei popoli e della Non Violenza affinchè la pianta sia presente a Scampia, terra di semina per gli antidoti contro il razzismo e l'esclusione sociale. Dalle ore 18 da Chikù Cibo e Cultura i giovani rom e non rom seguiti dall'associazione incontreranno e intervisteranno Claudio Cavallo, rom salentino. A seguire presso il centro Chikù ci saranno la proiezione documentario «Gitanistan, lo stato immaginario delle famiglie rom – salentine» e una serata musicale a cura di Elettro Mascarimiri'.