Buona Pasqua con l'arte, viaggi virtuali al Museo Archeologico di Napoli

Buona Pasqua con l'arte, viaggi virtuali al Museo Archeologico di Napoli
di Emanuela Sorrentino
Martedì 7 Aprile 2020, 13:16 - Ultimo agg. 17:21
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La Pasqua si trascorre virtualmente al Mann. I viaggi di scoperta, in tempi di Coronavirus, iniziano con un click: così il Museo Archeologico Nazionale di Napoli, per la Pasqua 2020, presenterà ai propri fans e followers un particolare itinerario alla scoperta dei tesori dell’istituto.

«I musei sono chiamati oggi ad una sfida speciale, che va oltre la divulgazione: curare con l'arte e la bellezza​ il nostro spirito,​ mantenere vivo il rapporto con la loro comunità e naturalmente lavorare per il futuro. Grazie ai social e alla digitalizzazione il Mann sta tenendo vivo il suo dialogo con Napoli​ e il mondo, diffondendo​ contenuti originali e approfondimenti tematici.​ Il pensiero non può che andare all'indimenticabile primavera del 2019 e alla grande mostra - Canova e l'antico-, che fu una festa per tutta la città, ma la motivazione in tutti noi resta la stessa di quei giorni. Per le festività abbiamo scelto di condurvi in un inedito viaggio nei nostri depositi e di raccontare la tavola dei pompeiani», commenta il Direttore del Mann, Paolo Giulierini.



Sulle pagine Facebook ed Instagram, sarà possibile ammirare non soltanto i capolavori delle collezioni permanenti, ma anche alcuni preziosi reperti conservati nei ricchissimi depositi del Mann: un’anteprima virtuale della mostra fotografica “Sing Sing. Il corpo di Pompei” di Luigi Spina permetterà di entrare, in una veloce incursione tecnologica, nelle famose celle dei sottotetti del Museo, quei box ribattezzati negli anni Settanta “Sing Sing”da Giuseppe Maggi per riecheggiare il carcere di massima sicurezza americano a nord di New York.

In concomitanza con la pubblicazione del catalogo dell’exhibit (5 Continents Editions), un​ video spot consentirà agli internauti di seguire Luigi Spina alla scoperta di un segmento importante dei depositi museali: nelle prime dodici celle dell’ala definita “vecchio Sing Sing”, si potrà lanciare uno sguardo oltre le inferriate, per cogliere, in bianco e nero, il fascino di lucerne, candelabri, vasellame, bronzi, che restituiscono la testimonianza della vita quotidiana nelle città vesuviane.
 


Un trailer, dunque, per ricostruire non soltanto il processo di analistilosi (in archeologia, è la ricomposizione, pezzo per pezzo, delle antiche strutture) seguito da Luigi Spina nella sua ricerca fotografica, ma soprattutto per anticipare al pubblico l’impegno del Museo nel riorganizzare e rendere fruibili i depositi “Sing Sing”.

I lavori sui sottotetti e sulle coperture dell’edificio storico del Mann hanno avviato, infatti, un’imponente attività di catalogazione e schedatura dei reperti, cui è stata legata la procedura di sistemazione degli ambienti (svuotamento, pulitura, installazione di nuovi impianti di illuminazione): a questo lavoro tecnico-scientifico di riordino delle opere per categorie di materiali e tipologie di reperti si abbinerà, naturalmente, il passaggio ad una fruizione rinnovata di Sing Sing.

I depositi, infatti, non saranno soltanto spazio di ricerca per gli studiosi, ma anche oggetto di visita da parte di gruppi guidati: il design grafico ed architettonico, che caratterizzerà i box, consentirà di individuare e conoscere i nuclei del patrimonio conservato in Sing Sing; si partirà con il “Vecchio Sing Sing” (oggetti della vita quotidiana nelle città vesuviane, raccolta Borgia, materiali tratti da campagne di scavo ottocentesche nelle necropoli dell’Italia meridionale), per proseguire nel “Nuovo Sing Sing” (le celle racchiudono materiali provenienti da antiche raccolte, come la collezione Spinelli, nonché reperti tratti da scavi novecenteschi e manufatti oggetto di sequestro).



​La Pasqua social del Mann non riguarderà soltanto i depositi del Museo, ma traccerà anche dei particolari itinerari tematici per i cyber visitatori: tra i motivi da approfondire, in sintonia con il periodo, vi sarà l’alimentazione, grazie alla riproposizione online dei contenuti della mostra “Res rustica. Archeologia e botanica nel 79 d.C”.

Spaziando tra gli affreschi pompeiani ed i reperti di archeobotanica studiati dal Dipartimento di Agraria dell’Ateneo federiciano, sarà così composto un fantasioso menu dei romani per le festività 2020, con un​ racconto, per immagini e parole, sul grano, che oggi è la base​ di "casatielli" e pastiere, e sulle mandorle, tipiche della colomba.



In tema, anche la ricostruzione in 3D dell’Efebo di via dell’Abbondanza, appartenente alle collezioni del MANN: la statua, che forse raffigurava in origine un atleta, è un tipico esempio di produzione bronzistica romana dei primi anni dell’Impero, con proporzionate percentuali di rame, stagno e piombo e con ageminature di rame sulle labbra ed i capezzoli del petto. L’opera, in seguito, fu trasformata in “lampadoforo” e collocata nei pressi del triclinio all’aperto della casa, per illuminare i magnifici banchetti serali del dominus.

I rilievi con laser e scanner, così come le operazioni di fotogrammetria, sono a cura di Acas 3D: la società, in occasione di una mostra su “L’arte di vivere al tempo di Roma” (Museo Civico Archeologico "Isidoro Falchi" di Vetulonia, 2017), ha realizzato un modello digitale ad altissima risoluzione dell’Efebo, che oggi possiamo ammirare, per la prima volta, anche su Facebook, come se fossimo nelle sale del Mann.

Tutte le attività di comunicazione social del Museo saranno caratterizzate dall'hashtag, lanciato dal Mibact, #Iorestoacasa.

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