Pablo Neruda, a Capri una mostra virtuale per celebrare i 50 anni dal premio Nobel per la letteratura

Pablo Neruda, a Capri una mostra virtuale per celebrare i 50 anni dal premio Nobel per la letteratura
di Mariano Della Corte
Sabato 12 Dicembre 2020, 11:33
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A cinquant’anni dal premio Nobel per la letteratura la Sociedad de Bibliófilos Chilenos e la Società bibliografica Toscana, in collaborazione non altri enti ed esperti di Neruda, omaggiano il grande poeta cileno con una mostra virtuale che ricostruisce il percorso biografico dell’autore con documenti e testimonianze, attraverso suoi preziosi volumi, libri, articoli fotografie, scritti provenienti da vari luoghi frequentati dal poeta, in particolare l’Italia e il Cile.

La mostra, visitabile al seguente indirizzo, (https://pabloneruda.bibliofilos.cl/it/) che sarebbe dovuta essere itinerante ma a causa della pandemia è diventata virtuale, offre la possibilità di una importante esperienza poetica e bibliofila. La grande opera poetica di Pablo Neruda - riconosciuta e ammirata in tutto il mondo -  rappresenta un ponte che unisce il Cile e l’Italia, due paesi molto lontani geograficamente, ma vicini per la comune base latina, per la loro affinità culturale e solida amicizia.

 

L’esposizione virtuale, non a caso è organizzata dalla Sociedad de Bibliófilos Chilenos, che vedeva tra i primi associati proprio il poeta cileno, con la tessera numero 80. Parte, infatti, da una prima sezione dedicata al Neruda bibliofilo, per poi passare ad una seconda su Neruda e i suoi collezionisti in Cile ed infine una terza che indaga il rapporto tra Neruda e l’Italia. Si scopre così che Neruda avesse collezionato più di 11.500 libri oltre a lettere, manoscritti di grande valore storico e culturale, oggi conservati sia presso la Fondazione Pablo Neruda che presso l’Università del Cile. Neruda aveva una predilezione speciale per la Francia, l’Italia e la Spagna, possedendo copie antichissime di libri di Ariosto, Dante Alighieri, Petrarca, Hugo. La sua biblioteca includeva anche l’Enciclopedia in francese di Diderot e D’Alembert, una edizione del Quixote de la Mancha, del 1617 e le Opere Complete di Edgar Allan Poe, pubblicate a New York nel 1895

Scorrendo i vari articoli sul poeta cileno si scopre che Neruda ha formato la sua amata biblioteca con particolare cura e dedizione.

Era raffinato nella scelta dell’edizione, per i suoi dettagli, per la carta, per la rilegatura. Gli piacevano le edizioni di pregio a tiratura limitata, come per la stampa della sua opera “I Versi del capitano”, uscito in soli 44 esemplari nel 1952. Una delle prime edizioni di questo testo, precisamente la numero 4, che testimonia l’amore e la passione tra Neruda e Matilde Urrutia nell’isola di Capri, è conservata nella Biblioteca Ignazio Cerio di Capri che ha contribuito con diversi apporti, tra lettere e copie di testi, alla raccolta di documenti sull’autore.

Dichiara la bibliotecaria del Centro Cerio di Capri Carmelina Fiorentino: “l’elenco dei 41 sottoscrittori e finanziatori della prima edizione de “I versi del Capitano” è una testimonianza del clima politico e culturale che si respirava a Capri in quegli anni del dopoguerra. Tra questi troviamo grandi nomi di intellettuali tra cui Pietro Ingrao, Giorgio Napolitano, Maurizio Valenzi, Mario Alicata, Renato Guttuso, Paolo Ricci, Elsa Morante, Salvatore Quasimodo, Giulio Einaudi, lo stesso Edwin Cerio che ospitò il poeta cileno e la sua Matilde sull’isola.”

Come ogni raffinato bibliofilo, Neruda, considerava il libro come un oggetto d’arte in se stesso. Partendo proprio da questo assunto è nata la collaborazione tra il Centro Cerio di Capri ed Alessandra Basso, Responsabile in Italia del progetto cileno-italiano “Pablo Neruda: 50 Anni del Premio Nobel per la Letteratura (1971-2021)” nonché bibliotecaria, specialista in libri antichi, curatrice di esposizioni culturali e socia della Società Bibliografica Toscana. Molto interessante, all’interno della mostra virtuale, circa il rapporto tra Neruda e Capri è il saggio di Adelino Di Marino che ci riporta una cronistoria che parte dall’arrivo di Pablo in Europa nel 1949, esule da un Cile sotto dittatura, accolto a Parigi dal grande artista Pablo Picasso. Alla fine del 1950 Neruda si traferì in Italia, migrando di città in città dal nord al sud fin poi ad essere accolto a Napoli, soggiornando per un lungo periodo a Capri, ospite dell’ ingegnere e scrittore italiano Edwin Cerio e di sua moglie Claretta.

Capri nella sua vis erotica e di pensatoio elettivo, accese in Neruda un nuovo estro creativo. Divenne per il poeta l’isola della passione e dell’amore per la compagna Matilde Urrutia, un amore trasposto  nei suoi versi. Sull’isola, in diverse dimore, la più nota fu “Casa Arturo” in via Tragara, Neruda compose frequentemente versi dedicati all’isola e alla sua amata, liriche appassionate raccolte in due libri “I versi del Capitano” e “L’uva e il vento”. Scrive Di Marino: “Nei suoi versi per Capri, non elogia i luoghi turistici, ma celebra gli aspetti meno conosciuti dell’isola di Capri: il vento sferzante, il mare in tempesta che sbatte sulle rocce, caratteristiche che, forse, ricordano un po’ quelle cilene. Inoltre, racconta del vino buono, delle olive, delle viti, dei fiori che nascono tra le fenditure delle rocce.”

La mostra virtuale, inaugurata on-line due giorni fa (https://pabloneruda.bibliofilos.cl/it/) con diversi documenti e apporti sul grande poeta cileno, in commemorazione dei 50 anni dal Nobel per la letteratura, resterà visitabile per tutto il 2021.

Le foto dell’articolo sono tratte dal Depliant  "Un lungo viaggio con il Capitano. 100 anni con Pablo Neruda", Capri 3-12 luglio 2004. La lettera appartiene al Fondo Edwin Cerio della Biblioteca Ignazio Cerio di Capri.

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