Riflessioni su Chernobyl con Marder e Tondeur all'Institut Français Napoli

Riflessioni su Chernobyl con Marder e Tondeur all'Institut Français Napoli
Giovedì 8 Settembre 2022, 16:05
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A 36 anni dall’esplosione della centrale nucleare di Chernobyl, la prima più grande catastrofe tecnologica nella storia dell’umanità, cosa resta di quell’evento? Il filosofo ambientale Michael Marder, anch’egli vittima indiretta delle radiazioni, e l’artista visuale Anaïs Tondeur, dal 2016, provano a riflettere insieme, significare e simbolizzare l’evento Chernobyl, il cui trauma tuttora non è stato propriamente elaborato. Martedì 13 settembre (ore 18) all'Institut Français Napoli si terrà l'incontro con Marder e Tonder. 

Riflettere sul suolo, sulle piante e sul nostro rapporto con esse nella Chernobyl di oggi, in un mondo sempre più afflitto da guerre geopolitiche, crisi energetiche, alimentari ed economiche, significa coltivare un pensiero che scalzi il dominio antropocentrico. Per Marder e Tondeur, si tratta di coltivare un altro modo di vivere, più in sintonia con la terra. 

Possono allora le piante indicarci la via?

L'incontro è organizzato a cura di Spot home gallery in collaborazione con l'Institut Français Napoli in occasione della prima mostra personale in Italia di Anaïs Tondeur, «Esplosioni di luce - Chernobyl Herbarium», che Spot home gallery ospita nei suoi spazi di via Toledo 66 fino al 14 ottobre 2022. 

Esplosioni di luce - Chernobyl Herbarium è la prima mostra personale in Italia dell’artista visuale francese Anaïs Tondeur.

Protagonista dell’esposizione è un erbario rayografico, una raccolta in immagini di specie vegetali che crescono nei terreni radioattivi della “Zona di Esclusione” di Chernobyl, l’area contaminata dall’esplosione del reattore n.4 della Centrale Nucleare, il 26 aprile del 1986.

Attraverso la realizzazione di rayogrammi1, generati dall’impronta diretta delle piante su lastre fotosensibili esposte ad una intensa fonte di luce e alla radioattività contenuta nella flora, l’artista cerca di rivelare le stigmate dell’esplosione sui corpi vegetali. 

Nel tentativo di creare uno spazio in cui le piante possano anch’esse avere voce e costituirsi come presenza, Anaïs Tondeur ha avuto la fortuna di incrociare la traiettoria del filosofo ambientalista Michael Marder, anch’egli contaminato dall’esplosione del reattore nel 1986.

Da allora Tondeur e Marder condividono insieme la necessità di simbolizzare l’evento, riflettere su di esso e trovare un senso, per quanto possibile, alla frammentazione della coscienza che questo ha generato. Un sodalizio che si manifesta attraverso un lavoro composito, riflessione filosofica ed opera d’arte insieme, che reca in sé il desiderio di coltivare un altro, possibile, modo di vivere, più in sintonia con l’ambiente.

«Le piante ci insegnano che non c’è crescita infinita, né crescita senza decadimento, che è il presupposto stesso della crescita futura - scrive Michael Marder –. Ciò che gli imperativi dell’economia di mercato e i derivati dell’energia nucleare hanno in comune è la soppressione (anzi, la repressione) del decadimento. Questo li rende incompatibili con il mondo dei viventi, che minano e distruggono. Contro l’anelito di fondo all’imperituro, le piante indicano la via, senza lasciare il luogo in cui la loro esistenza è ancorata. Mostrano come crescere e, per estensione, come decadere al meglio tanto nelle pratiche della nostra vita quotidiana, quanto nel nostro pensiero». 

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1 La rayografia è una tecnica inventata e perfezionata da Man Ray, il cui risultato è molto simile – visivamente – ad una radiografia. In questo caso però l’immagine non mostra la struttura interna degli oggetti, ma una natura «altra», non governabile dall’uomo e per questo, appunto, misteriosa.

Chernobyl Herbarium è un progetto in itinere, nato nel 2011 grazie all’incontro tra Anaïs Tondeur e il biogenetista Martin Hajduch, che, dal 2005, studia le conseguenze della radioattività sulla flora nelle aree fortemente irradiate.

Ogni anno l’Erbario cresce: la Tondeur accoglie una pianta, un nuovo corpo irradiato che riceve in dono da Hajduch, di cui raccoglie l’impronta, accompagnata da un nuovo testo di Marder.

Nel 2021, in occasione del 35mo anniversario dall’esplosione, Mimesis Edizioni ha pubblicato il libro Chernobyl Herbarium, La vita dopo il disastro nucleare. Questa edizione comprende trentacinque frammenti scritti e rayografici composti da Michael Marder e Anaïs Tondeur.

In mostra saranno presentati i 36 rayogrammi realizzati fino ad oggi, uno per ogni anno trascorso dall’esplosione. Il rayogramma del 2022 è stato creato con particelle di terreno radioattivo provenienti dalla Zona di Esclusione, raccolte dall’artista appena prima dello scoppio della guerra in Ucraina.

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