«San Gennaro è simbolo della tradizione partenopea, ma è un'entità che in tutto il mondo si è fatta ascoltare, mettiamo massima attenzione a questa richiesta del suo ingresso nel patrimonio dell'Unesco»: così il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, nell'ambito della presentazione del dossier destinato all'Unesco per la candidatura a patrimonio immateriale del “culto e devozione di San Gennaro a Napoli e nel mondo”.
«Ho il nome di San Gennaro e ho studiato la sua vita e il suo sacrificio. Qui ho fatto le scuole elementari e le medie, ho fatto il battesimo al Duomo, ho una piena coscienza e conoscenza della figura di San Gennaro e del suo culto mondiale. Una tradizione dei napoletani nel mondo, ma anche narrata da intellettuali della storia, come Benedetto Croce che ha ribadito il valore laico della cristianità: si può essere laici o non credenti ma resta l'apprezzamento per la morale cristiana che spesso coincide con la morale etica.
«Il 19 settembre, quando ero piccolo, mia madre mi portava al Duomo e mi regalavano ogni anno una statuetta di San Gennaro. Sono impegnato sul tema partendo da questo luogo nel centro di Napoli legato a San Gennaro che per me è sempre importante».
Il ministro ha lasciato la presentazione per recarsi in prefettura a verificare la situazione a Ischia dopo la frana di Casamicciola. Non hanno partecipato il presidente della Campania, Vincenzo De Luca, e il sindaco della città, Gaetano Manfredi, per poter essere in prefettura.
All'inizio del dialogo nella chiesa di Donnaregina, l'arcivescovo di Napoli, Mimmo Battaglia, aveva ricordato la recente tragedia: «Cominciamo questo momento di riflessione su San Gennaro con un minuto di silenzio per quanto accaduto a Ischia. Che San Gennaro sia di ascolto e per chi è credente sia anche un momento di preghiera».