Sergio Siano, esposte al Flanagan’s Rooms sette foto di Maradona

Sette scatti di Maradona tra il 1985 e il 1990

Stadio San Paolo 1987
Stadio San Paolo 1987
Lunedì 21 Novembre 2022, 17:44
3 Minuti di Lettura

Un percorso fotografico in cinque capitoli, un racconto della città che si muove tra reportage e narrazione emotiva. “Storie di disperata vitalità - Napoli attraverso lo sguardo di Sergio Siano”: gli spazi del Flanagan’s Rooms in via Morghen 31 accolgono le foto di Sergio Siano, reporter napoletano dal 1985. 

Cinque capitoli, ciascuno di sette fotografie, per cinque diversi racconti di un unico libro che è la città di Napoli con le sue eterne contraddizioni, i suoi simboli tormentati e identitari, la storia passata e il presente. Un racconto soggettivo che apre a nuovi sguardi, che smuove ricordi, genera stupore, talvolta brividi. Da qui il titolo della rassegna, che cita Pier Paolo Pasolini, perché le fotografie di Siano mostrano proprio quell’immagine vitale e disperata propria di Napoli.

Il primo capitolo è Diego: sette scatti di Diego Armando Maradona, ritratto in altrettanti momenti, tra il 1985 e il 1990, alcuni diventati leggenda.

Dalla storica punizione calciata nella partita Napoli-Juventus del 3 novembre 1985 agli allenamenti al campo sportivo Paradiso, con una foto inedita del 1986. 

Con Maradona si apre il percorso emotivo che ripropone negli spazi del Flanagan’s Rooms una serie di foto dagli archivi di Sergio Siano, diversi capitoli di una narrazione che mette al centro Napoli: la città nascosta e silente che vide prima di morire il ribelle Caravaggio, la città dei vicoli dove tutto accade e si mescola, la città nata dal mare, dal ventre di una donna pesce di nome Partenope, e la città dei bambini, angeli e demoni, sospesi tra riso e malinconia.

Il progetto espositivo nasce da un’idea di Giovanni de Giovanni, co-founder del Flanagan’s Rooms con Giovanni Fenderico e Stefano Auletta

«Il nuovo Flanagan’s Rooms nasce con una precisa vocazione al racconto culturale ed emotivo e, in questo contesto, la fotografia trova il suo spazio, forte del proprio status di linguaggio culturale moderno e vicino, almeno apparentemente, alla comprensione veloce dei tanti. Naturalmente, c’è molto di più. Dietro una fotografia possiamo leggere le emozioni, tanto del soggetto quanto del fotografo; possiamo coglierne il momento, il documento che essa stessa rappresenta e apprezzarne la calligrafia, possiamo immergerci nelle prospettive, tanto da non riconoscere luoghi familiari, visti con occhi appannati dall’abitudine; possiamo lasciarci convincere ad accettare la sfida di un pensiero lento che non si fidi delle luci e cerchi smorfie nelle ombre, tanto dei ritratti quanto degli scenari urbani» dice Giovanni de Giovanni.

 

Il primo capitolo si apre sabato 26 novembre alle 11:30 con un intervento di Maurizio de Giovanni e con la partecipazione di Sergio Siano. La rassegna proseguirà per tutto il 2023, ogni “capitolo” vedrà la partecipazione di uno scrittore come voce introduttiva. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA