Il satiro ebbro dalla Campania vola a Los Angeles

Il satiro ebbro dalla Campania vola a Los Angeles
di Titta Fiore
Venerdì 13 Luglio 2018, 18:28
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Inviata a LOS ANGELES

Affacciata sull'oceano, nella morbida luce dell'estate californiana, Villa Getty è come una macchina del tempo, un'astronave piovuta dal passato, un gigantesco effetto speciale ante litteram nato dal sogno visionario di un miliardario innamorato della cultura classica. A Malibu, dove i divi di Hollywood si fanno costruire case spettacolari «pied-dans-l'eau», J.Paul Getty nella prima metà del secolo scorso volle far rinascere lo scrigno di arti più prezioso dell'antichità che l'eruzione del Vesuvio del 79 d.C. aveva sepolto e conservato sotto una spessa coltre di cenere e lapilli: la Villa dei Papiri di Ercolano. Qui, tra architetture e decori che sublimano la bizzarria del progetto iniziale con la rara perfezione mimetica, forte di una collezione di oltre quarantamila pezzi tra capolavori provenienti da ogni parte del Mare Nostrum e oggetti di uso comune, è nato l'unico museo degli Stati Uniti dedicato esclusivamente all'arte greca, romana ed etrusca. E qui è stata appena presentata una nuova fase della collaborazione che dal 2008 intercorre tra il prestigioso complesso museale americano e l'Archeologico di Napoli.

Arditi progetti di restauro e di mostre in sinergia per quella che il direttore del Mann, Paolo Giulierini, ha definito con emozione «una vera e propria festa della cultura». Perché se ad oggi sono già stati realizzati tre importanti interventi di conservazione di famose sculture dell'Archeologico da parte del Getty d'intesa con l'Ufficio Restauro del museo napoletano diretto da Luisa Melillo (l'Efebo da Via dell'Abbondanza, l'Apollo Saettante e la statua colossale di Tiberio), attualmente al Department of Conservation of Antiquities si lavora per riportare all'originario splendore il celebre Cratere di Altamura o dell'Inferno, IV secolo a.C. ma, soprattutto, ci si prepara ad accogliere e a rimettere in forma il magnifico bronzo del Satiro Ebbro, che adornava con altre statue eccezionali la piscina del Grande Peristilio di Villa dei Papiri. «Il Satiro si metterà in viaggio a settembre» spiega Giulierini affiancato dal direttore del Getty Timothy Potts: «L'operazione, molto delicata, sarà fatta con tecniche all'avaguardia e farà da apripista per il trasporto di altre opere del Mann in eventi di routine e in eventuali spostamenti di massima urgenza per la messa in sicurezza, in caso di disastri e terremoti».

Ricerca e prevenzione di pari passo sul doppio binario dello sviluppo. «Parliamo di una novità assoluta, al Getty non era mai arrivato prima d'ora un grande bronzo di Villa dei Papiri» aggiunge il responsabile del Mann. Non solo: la prossima estate il Satiro rimesso a nuovo farà parte di una straordinaria mostra del museo di Malibu dedicata ai tesori ercolanesi, con diversi pezzi di mirabile fattura per la prima volta messi a confronto, nella posizione originaria, con le loro copie realizzate dai valenti artigiani della Fonderia Chiurazzi. Il prestito riguarderà una dozzina di sculture, e che sculture: i celeberrimi Corridori tesi nello scatto muscolare, due delle cinque Danaidi danzanti, forse i due cerbiatti che facevano bella mostra di sé in un angolo del giardino, diversi busti bronzei, compreso quello di Lucio Calpurnio Pontifex, probabilmente uno dei padroni di casa.

Alla mostra, realizzata con Mann, Parco Archeologico di Ercolano e Biblioteca Nazionale di Napoli arriveranno anche parte degli affreschi rinvenuti nella Villa e la macchina per srotolare i papiri carbonizzati inventata dall'abate Piaggio, una meraviglia della tecnologia d'epoca applicata all'arte. «Non abbiamo mai fatto un prestito così cospicuo, autorizzarlo è anche un atto di coraggio» continua Giulierini che oggi, di ritorno da Los Angeles, annuncerà di concerto con il direttore Piotrovsky nuovi accordi di collaborazione con l'Ermitage (a marzo 2019 sull'asse Pompei-Canova). «Dialogare con i grandi musei della Terra è necessario per rafforzare l'identità del luogo che genera tali mostre, che non va considerato solo la casa dei capolavori, ma un centro di produzione culturale a tutti gli effetti». L'esposizione al Getty durerà tre mesi e contribuirà a dare al Mann una visibilità internazionale presso il pubblico statunitense e i numerosissimi visitatori provenienti da ogni parte del mondo. Nello stesso periodo, a Napoli si aprirà la sezione sulla Magna Grecia, in primo piano il Cratere di Altamura già al centro dell'esposizione losangelina «Under World», sui riti e i miti dell'oltretomba che si inaugurerà, non a caso, il prossimo 31 ottobre, proprio nel giorno di Halloween.

«La sinergia tra Mann e Getty è un'occasione preziosa di scambio culturale e di integrazione operativa tra due dei più prestigiosi musei del mondo», sottolinea il Console Generale Antonio Verde, «e rappresenta anche una grande opportunità per far conoscere più a fondo alla platea californiana le eccellenze di una regione ricchissima dal punto di vista culturale, archeologico, turistico e commerciale come la Campania». In questo senso, l'evento al Getty ha costituito la piattaforma sulla quale il Consolato, in coordinamento con l'Ambasciata italiana e il ministero degli Esteri, ha promosso un ampio ventaglio di iniziative promozionali in collaborazione con la Camera di Commercio di Los Angeles, l'Enit e l'Istituto di Cultura, con il coinvolgimento della Regione Campania. Tra le iniziative di spicco, la firma di un accordo di collaborazione tra l'Autorità Portuale del Tirreno Centrale, con il suo presidente Pietro Spirito, e il Porto di Los Angeles per lo sviluppo delle attività commerciali; e la presentazione agli imprenditori californiani della nuova Zes, la Zona Economica Speciale, di Napoli.
 
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