Tra provocazione e riciclo:
le «domestic stuff» di Cibelli al Cloister

Le «domestic stuff» di Diego Cibelli al Cloister
Le «domestic stuff» di Diego Cibelli al Cloister
di Salvio Parisi
Domenica 7 Febbraio 2021, 17:50
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Un’insolita installazione di ventitre sculture in porcellana alloggiate nel “passante espositivo” del Made in Cloister, il Lab.Oratorio, nuovo e versatile spazio attiguo al chiostro di Santa Caterina a Formiello che Rosalba Impronta e Davide De Blasio hanno appena inaugurato con «Feed me with domestic stuff», ovvero le riflessioni para-pandemiche di un artista fuori da facili schemi ed etichette troppo futuribili: Diego Cibelli.

 

Lui, che vive in bilico tra Napoli e Berlino, tra l’immateriale interiore e il razionale dell’ambiente, tra il caos delle idee e un mondo perfetto, tra memoria storica e fruizione funzionale dell’habitat, ha realizzato una collection di oggetti-soggetti d’uso e disuso comune che lui stesso presenta e sottolinea con sagace ironia e una colorata relazione con l’ambiente crudo e materico di casa.

Materia classica e forme inveterate che ri-prendono vita con l'iniezione di prodotti di consumo in un singolare concetto artistico: elementi quotidiani che diventano una via di fuga verso l’esterno e l’esotico irragiungibili e così il focolare domestico si arricchisce di oggetti come lampade con zampe di leone o vasi-cuscini in porcellana adorni di piante e frutti.

Così Cibelli all’opening di 48 ore fa in compagnia di Eleonora De Blasio, organizzatrice della mostra: «quando l’ambiente di riferimento diventa la casa vissuta in maniera totalizzante, gli oggetti ci si trasformano: oltre alla loro funzionalità, viene chiesto loro di essere qualcosa di più, un ponte immaginario verso l’esterno e una proiezione fantastica verso l’irragiungibile. È un gioco anche con la porcellana, materia idealizzata tra sacro e fragile che in questo mio lavoro diventa protagonista di giochi allegorici, di uso quotidiano e di ambienti intimi».

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