«Joseph Beuys diceva che ogni uomo è un artista, nel senso che ognuno di noi ha in sé delle potenzialità creative che può esprimere in qualsiasi campo. Per me il festival è questo, uno stimolo a sviluppare la parte migliore di noi».
Laura Trisorio, ideatrice e curatrice di «Artecinema», sintetizza così la ventiseiesima edizione del festival cinematografico dedicato all'arte contemporanea, al via venerdì sera al San Carlo (biglietto 12 euro), e proseguirà, come sempre, all'Augusteo sabato, domenica e lunedì, a ingresso libero. I filmati e i video, esporranno i problemi del nostro tempo attraverso la visione degli artisti, dalla questione ambientale a quella della migrazione, dallo sradicamento delle opere d'arte dai luoghi di origine per arricchire le collezioni dei musei internazionali al lavoro che c'è dietro la gestione di queste grandi istituzioni.
«Vedremo l'evoluzione dell'arte negli anni 60 e 70», anticipa Trisorio, «il ruolo dell'Italia come centro propulsivo e di avanguardia con la nascita dell'Arte Povera, e l'influenza di movimenti come Fluxus in Europa e negli Stati Uniti».
Si inizia al San Carlo con un omaggio a una «Combattente» dell'arte, Marisa Albanese, recentemente scomparsa, a cui è dedicato il corto «Sguardo nomade», per la regia di Fiamma Marchione. Seguirà il film «Banksy most wanted», sull'artista misterioso, di Aurélia Rouvier e Seamus Haley, che saranno presenti sul palco, così come la Marchione. Ventiquattro i film in programma, con numerose anteprimei, nelle tre sezioni (arte e dintorni fotografia, architettura e design).
«È una grande soddisfazione per me», afferma l'ideatrice della rassegna, «essere arrivati all'edizione n. 26, grazie a una squadra fantastica.
Come per le precedenti edizioni, continuerà anche l'impecno nel sociale con proiezioni nelle scuole (istituto francese, lileo Vittorio Emanuele, scuole di Anacapri) e nel carcere minorile di Nisida, dove registi e artisti dialogheranno con i ragazzi. Tra i film in programma zoom su Marina Abramovi, Mel Bochner, Joseph Beuys, Alighiero Boetti, Christian Boltanski (regia di Alain Fleischer), Albrecht Dürer, Lucio Fontana, Wolfgang Laib, Guadalupe Maravilla, Helmut Newton (e i suoi nudi femminili), Pino Pascali, Michael Rakowitz, Eugenio Tibaldi, John Wood & Paul Harrison, Alvar Aalto e Ettore Sottsass.