​Ciro Priello, chiacchiere dal sofà e consigli anti-noia: «Anche The Jackal restano a casa»

Ciro Priello: chiacchiere dal sofà e consigli «anti noia» #IoRestoACasa
​Ciro Priello: chiacchiere dal sofà e consigli «anti noia» ​​ #IoRestoACasa
di Salvio Parisi
Venerdì 27 Marzo 2020, 08:07 - Ultimo agg. 11:49
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Preoccupati e ansiosi o compiaciuti e impigriti, rassegnati e razionali o frustrati e incazzati, gli Italiani sembrano aver digerito l’aut-aut: tutti a casa o son guai.
E un po’ complice, è persino tornato il freddo.

Incontro al telefono con Ciro Priello, uno dei volti storici dei The Jackal.

​Più che un collettivo di acuti professionisti della comunicazione e dell’e-show con tagliente piglio napoletano, potremmo definirli un condominio di folli e scalmanati, vibranti di trovate o incursioni nella rete e oltre. Tra satira sociale e caustico osservatorio dal web in circa otto anni hanno letteralmente monopolizzato l’entertainment (non-solo-)partenopeo di YouTube da 0 a 90 anni: Lost in Google, Gay Ingenui, Gli effetti di Gomorra e Despacito, Operazione Sanremo o X-Factor e persino una pellicola al cinema. Spunto da tutto (casa, strada, serie tv, film, attualità, cronaca) e coinvolgimento di ogni sorta di personaggi o celebrity (spettacolo, musica, sport, piccolo e grande schermo): i loro cortometraggi sono vere e proprie produzioni di fattura e sceneggiature a dir poco perfetta.
 

 
 
Allora Ciro,
Naturalmente anche voi The Jackal siete superattivi nella promozione dell’advisory di non uscire e restare a casa.
 A proposito di smart-work e lavoro da casa, voi che nascete smart (...“Lost in Google”) come state procedendo nelle vostre attività digitali e social?

Sin dall’inizio dell’emergenza stiamo veicolando attraverso i nostri canali il messaggio “restate a casa”: abbiamo una community molto ampia e speriamo così, seppur nel nostro piccolo, di dare una mano in un momento storico così delicato. 
Le abitudini e la quotidianità di tutti sono state stravolte, a cominciare dal lavoro.
Rispetto alla modalità dello smart-work non ti nascondo che inizialmente abbiamo trovato un po’ di difficoltà: creiamo contenuti principalmente per il web, ma alla radice nel nostro lavoro c'è anche lo stare insieme, guardarsi, lasciarsi ispirare dagli altri, assorbire le energie positive di un collega.
 È sicuramente una nuova modalità di lavoro, ma ci stiamo abituando, a partire dall’ideazione di una nuova procedura per realizzare i contenuti.
Abbiamo vari progetti in cantiere e non ci fermeremo anche se, in tutta sincerità, non vedo l’ora di ritrovarmi nel pieno “tran tran” di un set con tanti professionisti intorno!
 
Ma ora, fuori da YouTube, proviamo a conoscere qualche momento o curiosità del tuo #IoRestoACasa.

n questi giorni “coatti” cosa accade di veramente inusuale e inedito a casa Priello?

Ho creato una specie di ufficio nella stanza di mia figlia, che non perde occasion per ribadirmi che quella in cui mi trovo è la sua stanza e non devo mettere in disordine i suoi giochi, oltre che fare delle vere e proprie incursioni durante le conference call.
 icuramente faccio in modo di vivere la mia famiglia ma sto provando a tenere scandita una routine. Spero di non abituarmi troppo, altrimenti credo che quando torneremo alla normalità, poi mi mancheranno troppo e finirò per piangere durante il tragitto casa-lavoro!
 
Considerando che per te (e per voi TJ) il divano è già assai spesso un set di lavoro, quali sono i luoghi della casa che ora stai frequentando di più?
Considerando che non possiamo uscire e premesso che il divano è diventato ormai un’estensione naturale del mio corpo, mi piace frequentare qualunque posto della casa. Ogni tanto vado dall’ufficio (che voglio ricordare si tratta sempre di camera di mia figlia) alla cucina, indossando il giubbotto, così per avere l’impressione di star andando al bar a fare una pausa caffè.
 
Ci hai forgiati e istruiti sul buon rapporto col vicinato nei tuoi rasserenanti colloqui di Vrenzole con la signora accanto, ma ora chiacchieri per davvero dalla finestra o il balcone coi dirimpettai?
Mi piacerebbe tantissimo, ma devo dire che dalle mie parti si stanno impegnando veramente tanto da non farsi nemmeno vedere. C’era una signora, prima che partisse questo lockdown, che ogni giorno a ora di pranzo chiamava suo figlio a gran voce dal balcone (proprio lei ha ispirato un pò il mio personaggio di Vrenzole).
Non amavo molto quel suo modo di fare, è vero, ma ammetto che adesso mi manca. Vorrei tanto risentire quel “Ciiiiiiiiiiiiroooooooooooooo” che si liberava nell’etere: è pura poesia.
 
Se ricorri al telefono per evadere, chi chiami a parte Fabio, Simone o Fru?
Li sento praticamente tutto il giorno dalle 09:30 alle 18:30, è come ascoltare dei vocali whatsapp interminabili. Evado cucinando dei dolci la sera, sono diventato un ottimo pasticciere. Sono abbastanza sicuro che usciremo tutti da questi giorni in casa con qualche chilo in più.
 
Spotify, houseparty, netflix, sky sport oppure...?
Quando mia figlia non mi “costringe” a fare giochi improbabili e divertenti, mi concedo un po’ di playstation cercando di far vincere lo scudetto al Napoli nella mia master League e fingendo che il campionato non si sia mai interrotto.
 
Un vizio, una pigrizia o una frivolezza “casalinga” irrinunciabile?
Sono riuscito a completare un trasloco giusto il giorno prima del lockdown con ancora tante piccole cosette da completare in casa: in queste settimane sono diventato bravissimo a fare piccoli lavori di bricolage e mi rilassa molto montare mobili e realizzare piccoli impianti elettrici in giro per la casa. Magari un giorno di questi realizzerò un tutorial su come montare mobili ad intuito per chi, come me, è così pigro finanche per leggere un libretto d’istruzioni.
 
Canta che ti passa... ma i flashmob di quartiere, le dirette in coro coi fan, le aperi-stories o i live dj-set stanno saturando la rete e i timpani?
No di certo: è sicuramente tra le cose più belle di questo periodo buio. Mi piace vedere e sapere di persone che cercano in qualche modo di tenersi compagnia, trovo che sia una cosa molto dolce. Personalmente invidio chi vive nei pressi di questi balconi meravigliosi, però a casa mia sono io il disturbatore: ti posso dire che sto saturando i timpani della mia compagna, suonando continuamente la chitarra; comincio ad avere il sospetto che tra qualche giorno la farà scomparire.
 
Dalla tua playlist del cuore qual è la colonna sonora del tuo #IoStonoACasa ?
Non mi chiedere perché, ma da qualche giorno sono entrato in fissa con Giuvanne cu ‘a chitarra di Carosone: mi mette allegria.
Chissà magari un giorno parteciperò ad un flashmob delle 18:00 anch’io.
 
I più pensano che la tua vita sia talmente stipata tra virtuale & social che ti resta poco tempo reale . E invece in queste settimane quanto ti stai dando a...
fitness?

dico “molto poco” perché dire “per niente” non mi rende particolarmente fiero.
bricolage?
tantissimo: adoro il bricolage.
lettura?
vorrei dedicarci più tempo di quanto non stia facendo ora.
cucina?
sono un chef ormai, anche se la mia compagna non la pensa così …chissà perché?
monopoly e risiko?
in effetti se ci gioco con mia figlia, potrebbe essere l’unica volta della mia vita che vinco: stasera ci provo.
 
La tua mini-lista di tre rimedi «anti-noia» o «tiramisù»:.
1 - Scrivete, qualunque cosa: un blog, un diario di bordo di questo momento, una sceneggiatura di un video. Da qualche giorno sto scrivendo canzoni che nessuno mai ascolterà, bello no?
2 - Riprendete serie tv di qualche tempo fa così evitiamo che qualcuno si lamenti degli spoiler anche di serie uscite mille anni fa.
3 - Giocate con i vostri figli!
 
E per terminare, qual è la cosa che appena uscito dalla quarantena farai come se non ci fosse un altro domani?
Proporre continuamente cose da fare e dire sì a qualunque proposta mi verrà fatta. Mangiare una pizza? Sì. Andare al cinema? Sì. Andare al parco? Sì. In sostanza non voglio più che la pigrizia abbia la meglio su di me, non voglio più dare nulla per scontato.
Questa credo sia un’importante lezione imparata in questo periodo.
Torniamo a vivere, davvero.

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