​Laura Niola: chiacchiere dal sofà e consigli anti-noia: «Io resto a casa»

Laura Niola: chiacchiere dal sofà e consigli «anti-noia» #IoRestoACasa
​Laura Niola: chiacchiere dal sofà e consigli «anti-noia»​ #IoRestoACasa
di Salvio Parisi
Domenica 22 Marzo 2020, 08:30 - Ultimo agg. 08:31
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Nuova stretta governativa e chiusura delle attività produttive non essenziali.
Il monito grave e incisivo resta sempre lo stesso: bisogna rimanere a casa!
Ligi a questo must, continuiamo il ciclo di interviste telefoniche ai protagonisti nostrani nel mondo dello spettacolo e dell’arte, della musica e la moda o l’alta gastronomia, tutti esemplarmente stanziati nelle loro dimore a testimoniare con responsabilità e rispetto che #IoRestoACasa.
 
Il quinto appuntamento è con Laura Niola, artista di origini aversane, che ha esposto da Napoli a Parigi, Milano, Roma e Torino e nel tempo ha messo a punto un linguaggio multiesperienziale dalle performance all’installazione, passando per la scultura, la pittura, la fotografia e la land art. «Dentro di me» è il titolo della sua esposizione al Museo Arcos di Benevento a cura del direttore artistico Ferdinando Creta.
 

 

Allora Laura,
Come ti muovi per il lavoro in questi giorni necessariamente “casalinghi”?

Giusto una settimana prima della battuta d’arresto del Covid19 avevo inaugurato la personale di Benevento, contemporaneamente erano pronte a partire tre casse contenenti mie sculture con destinazione Bergamo per un evento che si sarebbe dovuto inaugurare il 25 marzo alla Fondazione Mazzoleni. Immaginavo, dunque, che mi aspettavano almeno un paio di mesi di trasferte su e giù per l’Italia, facendo tappa a Milano per un saluto a mia figlia e invece… #IoRestoACasa.
 
Cosa t’inventi per questa seconda domenica dopo quindici giorni “a casa”?
Ma dai, siamo già alla seconda domenica?
Il fatto è che ho perso la cadenza dei giorni, anzi delle ore. Ma devo dire che in questo periodo di clausura non ho mai avvertito il senso di noia o di come occupare il tempo, anche perché sono diventata la collaboratrice domestica di me stessa.
 
In ordine di preferenza le attività domestiche che svolgi per necessità e per piacere.
Dunque… anzitutto faccende domestiche e spadellare in cucina, poi il classico bricolage e tanta lettura; alla sera un po’ di tv: news, netflix e sky movie; solo occasionalmente del moto in giardino: tappeto, pilates o corpo libero.
 
Tra le cose che non facevi da tempo o non hai mai fatto quale svetta nella tua giornata?                        
Una cosa che non facevo da oltre vent’anni è stato riaprire il “baule del corredo”, quelli di una volta, ricami, macramè, intagli e cantù. Rimetterci le mani ha significato anche disseppellire ricordi, emozioni, voci: condividere questo con mia figlia è stato un momento magico inaspettato.
Una cosa che voglio fare e non ho mai fatto? La plastica ecologica. Mi affascina l’idea, voglio capire cosa posso ricavarne. Mi sono già attrezzata, devo solo mettermi all’opera.
 
Cosa per improvement o e-learning?
Per migliorare me stessa inizio a migliorare gli spazi fisici in cui mi muovo. In questi giorni ho deciso di risistemare il mio laboratorio che per fortuna si trova in aperta campagna, dove l’unica persona che incontro sono io allo specchio. Ho aperto armadi, cassetti, tirato fuori carte, vernici, colori, sistemato e selezionato viti, chiodi, attrezzi e mi sono resa conto di possedere una piccola ferramenta.
Ho de-stratificato scaffali decidendo cosa lasciare andare e cosa tenere, perché come dice Munari i cassetti sono le tasche dei mobili e le tasche sono i cassetti dei vestiti, talvolta una zavorra in cui non sempre trovi ciò che ti piace o pensavi di trovarci, ma non importa se si è pronti a scegliere.
 
Chi chiami o videochiami più spesso al telefono?
No, non c’è nessuno che sento di frequente al telefono, non ne sento grande bisogno. Non amo molto il telefono: preferisco vis-à-vis, vecchia maniera!
 
La persona che meno pensavi di risentire e invece…?
Una cara amica di Milano: non ci sentivamo da un po’ di anni, mi ha contattata per esser rassicurata che stiamo bene e rassicurarmi a sua volta… 
 
A proposito di flashmob musicali, c’è un brano che proporresti a tutto volume dal tuo balcone o dal giardino?
A tutto volume? …Suonerei Nessun Dorma cantata da Bocelli: quando mi capita di ascoltarla in luoghi aperti sento come se qualcosa mi scoppia dentro, mi apre il cuore e l’anima, mi sento appartenere al Tutto! Potere della musica…
 
Con la miglior carica di ottimismo, tenacia, coralità e fiducia… dì la verità: questa “unità” d’Italia 3.0 ti sorprende, ti interroga o ti commuove?
Questo cordone virtuale di solidarietà che si è creato da Nord a Sud mi interroga e mi fa riflettere sicuramente: mi rimanda al Teatro dell’Assurdo di Ionesco …«le ideologie ci separano, i sogni e le angosce ci riuniscono». Mi chiedo se impareremo mai da questa dura lezione e per questo ho trovato davvero esecrabile, date le circostanze, l’appunto di Galli ad Ascierto o le parole della Palombelli a proposito del virus scoppiato al Nord perché loro «vanno a lavorare»: che animi tristi, mi verrebbe da ribattere.
 
Viaggiare con l’anima, evadere o esprimere, immaginare o liberarsi: si può fare tra quattro mura?
Le mie prigioni o il De Profundis sono state scritte tra quattro mura assai meno confortevoli delle nostre. Nelson Mandela è diventato Presidente del Sudafrica dopo anni di prigionia. Ho sempre creduto che la mia casa è il corpo che abito: quando si è a casa, ogni cosa è possibile, basta solo concedersi al potere della mente.
 
Per chiudere questa chiacchierata ti faccio la domanda di rito: qual è il tuo suggerimento «anti-noia» all’Italia in restrizione domestica?
Non saprei che consiglio dare all’Italia o solo ai lettori: è troppo per me! Però posso dirti ciò che mi piace fare alla sera, quando cala il buio e sento il bisogno di contatto fisico: chiedo ai miei figli e a Vito, mio marito, di fargli un massaggio. Così attrezzo un materassino sul pavimento davanti al camino, spengo le luci, accendo candele profumate ed incenso, riscaldo dell’olio e inizio il mio massaggio. È un balsamo per il corpo e l’anima: massaggiare o esser massaggiato da chi ami è uno scambio di energia benefica.
Ecco cosa faccio…   

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