Napoli, il documentario The Years We Have Been Nowhere in anteprima alla

Il documentario di denuncia sulle deportazioni dei migranti diretto da Mauro Piacentini e Lucio Cascavilla

the years we have been nowhere napoli
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Lunedì 25 Settembre 2023, 10:01
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The Years We Have Been Nowhere, documentario di denuncia sulla deportazione dei migranti, premiato al Remi Silver Award al WorldFest - Houston International Film Festival, si presenta in anteprima mercoledì 27 settembre 2023 alle 20 alla Galleria Toledo, Teatro Stabile d’Innovazione, ai Quartieri Spagnoli, diretto da Laura Angiulli.

Il film, diretto da Mauro Piacentini e Lucio Cascavilla, distribuito da Survivors Fighters Production e Mauzedao Production, racconta il processo di rimpatrio forzato che interessa le persone rispedite nel loro paese d'origine in Africa, dall'Europa e dagli Stati Uniti. La storia esplora la realtà dei deportati, affrontando diversi casi individuali e raccontando le ripetute forme di emarginazione che caratterizzano sia l'esperienza all'estero sia quella vissuta al rientro in patria. Sulemain, Madame Manseray e Patrick, protagonisti del racconto, hanno lasciato la Sierra Leone in cerca di un futuro migliore; giunti in Europa e negli USA hanno costruito le proprie vite intorno alle persone che hanno incontrato per strada, si sono sposati e hanno avuto figli. Dopo aver rispettato le leggi e pagato le tasse, a causa di problemi burocratici e di piccole infrazioni al sistema giudiziario amministrativo vengono condannati: la polizia li separa dai loro affetti e li riaccompagna a “casa”, il posto che avevano lasciato qualche anno prima e dove avevano perso i contatti con gli amici e i familiari. I genitori, i fratelli, le sorelle e tutti i congiunti, che avevano investito i propri averi, per permettere ad almeno uno di loro di costruirsi un futuro migliore altrove, non possono accettare chi rientra a mani vuote senza aver portato alcun beneficio economico alla famiglia e al clan. Sulemain, Madame Manseray e Patrick diventano paria, outcast, abbandonati e scacciati due volte: dall’Occidente e dai propri compatrioti, in Sierra Leone.

Il progetto ha visto il team impegnato in una prima fase di riprese a Freetown, nel marzo 2021, grazie ai contatti che il coautore, Lucio Cascavilla, ha sviluppato nei tre anni trascorsi in Sierra Leone, collaborando con un'organizzazione che si occupa degli ex deportati e del loro reinserimento.

Dopo le riprese africane, il lavoro è proseguito in Italia, Germania e Inghilterra nel tentativo di documentare, nel modo più esaustivo possibile, una serie di dinamiche articolate, allo scopo di restituire al pubblico una storia trasversale, che riconosca l'importanza e le difficoltà di gestione di un fenomeno complesso, come quello migratorio e quello delle deportazioni che ne conseguono.

Le difficili condizioni in cui è stato realizzato il documentario è hanno richiesto una produzione snella che consentisse di evitare lentezze burocratiche, che avrebbero ritardato la produzione del film. Per questa ragione è stata lanciata una campagna di fundraising su GoFundMe che ha permesso di realizzare il film.

Trailer

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