Omovies Film Festival, torna il concorso internazionale di cinema omosessuale

La 15esima edizione dal 12 al 17 dicembre alla Fondazione Made in Cloister

Vladimir Luxuria
Vladimir Luxuria
Sabato 10 Dicembre 2022, 18:40
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La settima arte per riflettere su tematiche d’attualità come la violenza di genere e le discriminazioni sessuali. Torna l’Omovies Film Festival, concorso internazionale di cinema omosessuale, transgender e questioning promosso dall’Associazione i Ken Onlus con la direzione artistica di Carlo Cremona, per una 15esima edizione che si terrà dal 12 al 17 dicembre alla Fondazione Made in Cloister. 

«Il claim di quest’anno è “Abbi cura di te”, perché il cinema ha funzione catartica, la messa in discussione di se attraverso la rappresentazione sullo schermo delle proprie emozioni e del contesto in cui si sviluppano.

E proprio attraverso l’esperienza della sala, la visione collettiva, aiuta le persone a non sentirsi sole e creare legami di comunità. Questo il covid ci ha privato e abbiamo difficoltà oggi a ritrovarci» ha spiegato Cremona.

In concorso 68 opere selezionate tra lungometraggi, documentari e cortometraggi provenienti da tutto il mondo (Spagna, Francia, Germania, Grecia, Italia, Perù, Brasile, Messico, Stati Uniti, Canada, Sud Africa, Australia e altri paesi), tra cui 14 italiane, in proiezione al Made in Cloister (ad ingresso gratuito), e poi disponibili il 18 dicembre nella Cinema Room del portale www.omovies.it.

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Tra gli ospiti Vladimir Luxuria, nominata quest’anno per acclamazione dello staff “Estrella del Sud”: «Sono legata a Omovies film Festival per il suo valore culturale e sociale. Un rapporto che si è cementato nel tempo. Lo dico da direttrice artistica del Lover Film Festival di Torino, da militante attivista perché so quanto è importante la cultura per la causa dell’uguaglianza, e infine da amica perché riesco a trascorrere delle giornate piacevoli con gli organizzatori del festival. Un’occasione per me di ritornare a Napoli, una città che è stata ed è tuttora fondamentale per la mia vita». 

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