Porrajmos, il racconto dell’olocausto del popolo rom nel centro culturale e gastronomico Chikù

La masterclass di Luca Bravi dell'Università degli Studi di Firenze

Porrajmos, il racconto dell’olocausto del popolo rom da Chikù
​Porrajmos, il racconto dell’olocausto del popolo rom da Chikù
Giovedì 8 Dicembre 2022, 16:44
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Raccontare il Porrajmos, l’olocausto del popolo rom, dalla prospettiva di chi lo ha subito: appare quanto mai necessario anche per riattualizzare i temi e i processi culturali che hanno portato ai terribili stermini provando ad inquadrare l’attuale situazione di forte emarginazione e discriminazione che ancora subiscono le comunità rom a livello nazionale ed europeo.

Questo è l’obiettivo del progetto europeo Tracer Transformative Roma Art and Culture for European Remembrance  è un progetto di ricerca-azione di storia collettiva e di costruzione comunitaria della memoria dell’olocausto delle minoranze Sinte e Rom in Italia e in Europa. È progetto finanziato nell'ambito del programma Cerv della Commissione Ue.

Il progetto si realizza in Italia nelle città di Napoli, Bologna e Firenze, in Portogallo (Braga e Figueira da Foz) e Polonia (Cracovia).

Il 9 dicembre alle ore 10 si terrà l’evento di presentazione del progetto negli spazi del centro culturale e gastronomico Chikù. Dopo i saluti dell’associazione “Chi rom e…chi no” sono previsti l’intervento della professoressa Maria Teresa Tagliaventi  Università di Bologna, e la masterclass di Luca Bravi Università degli Studi di Firenze. 

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«Il viaggio nelle memorie personali, familiari, collettive all’interno di comunità rom direttamente o indirettamente coinvolte nella tragedia dell’Olocausto - dichiara Emma Ferulano di Chi rom e…chi no” - sarà un importante gancio storico per far comprendere soprattutto ai giovani rom e non rom, le radici profonde delle discriminazioni etniche, razziali, sociali, e le relative politiche di esclusione che ne sono derivate nel corso dei decenni. Il progetto servirà ad attivare una maggiore consapevolezza per leggere il presente, e sarà anche una occasione unica, attraverso il viaggio vero e proprio nei campi in Polonia, per favorire lo scambio, l’incontro e il confronto con altri giovani provenienti da tutta Europa».  

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