Primavera di passeggiate, profumi e sapori: a spasso per Napoli con Fosca Tortorelli

Responsabile per il Benecon

A spasso per Napoli con Fosca Tortorelli
A spasso per Napoli con Fosca Tortorelli
di Salvio Parisi
Venerdì 31 Marzo 2023, 20:03 - Ultimo agg. 1 Aprile, 19:02
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Sole e fioriture, paesaggi e aria nuova: è decisamente primavera.

La terra restituisce i colori della nuova stagione, il verde prende vigore, l’azzurro del mare inebria e il clima incoraggia la vita all’aperto.

È tempo, si sa, di percorsi open air, passeggiate monumentali, visite d’arte e itinerari archeologici in giro per Napoli e dintorni.

 

L’offerta culturale e turistica è indiscutibilmente ampia: nei giorni che precedono la Pasqua ci dedichiamo una giornata in giro per la città alla ricerca di angoli insoliti, curiosità turistiche e soste culinarie in compagnia di Fosca Tortorelli, esperta di “napoletanità” geoculturali ed enogastronomiche, in particolare ricercatrice in industrial design ambiente e storia, responsabile per il Benecon - cattedra UNESCO - come consulente wine and food heritage.

Appuntamento alle 8.00 sotto casa al Vomero: le proponiamo di guidarci per il suo sentiero dell’anima attraverso luoghi e personaggi che difficilmente troveremmo in una guida su Partenope.

Si parte da Salvator Rosa e attraversiamo l’archeo-art metrò col murales dedicato a Siani e i lavori del 2001 di Mendini, Paladino, Dalisi, Perino & Vele o Lello Esposito (per citarne alcuni): saltiamo in metropolitana e in pochi minuti siamo a piazza Cavour per un caffè in Galleria Principe di Napoli al bistrot Le Lazzarelle, dove da quasi due anni si degustano le miscele dell’omonima cooperativa che fa capo al penitenziario femminile di Pozzuoli, nel quale le detenute sono impegnate già dal 2010 con la torrefazione del caffè.

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Lì di fronte una visita alle collezioni permanenti o temporanee del Mann tra storia, archeologia ed esposizioni contemporanee, come «Un tesoro di luce e foglie» di Danilo Ambrosino.

Val la pena poi di guadagnare il Centro Antico e approfittare dell’aria di Pasqua per addolcirci prima con un grande classico, una fetta di pastiera, ottima quella di Ugo Mignone in piazza Cavour e poi più avanti attraverso via Duomo fino ai Tribunali con un’Aurora di Salvatore Capparelli, deliziosa fusion di babà e sfogliatella, mentre lì accanto spendiamo almeno un’ora tra il Tempio dei Dioscuri con la Basilica di San Paolo, il magnifico chiostro e refettorio di San Lorenzo Maggiore in piazza San Gaetano ma soprattutto la piccola chiesa di Santa Luciella ai Librai a ridosso di San Gregorio Armeno, riaperta da tre anni con l’ipogeo dove si adottavano le “capuzzelle” e si pregavano le “anime pezzentelle”.

 

Intanto è quasi ora di pranzo e decidiamo di attraversare i Decumani per entrare alla Pignasecca con le voci del mercato, le botteghe di frutta secca, ortaggi o pesce e i profumi delle friggitorie o tripperie: è tempo di relax con un "cuoppo e o’ per e o’ muss" da Fiorenzano oppure una margherita tradizionale e rassicurante dal famoso Attilio, passando davanti alla fila di teenager super social innamorati degli sfilatini di “Con mollica o senza”…

Ci riavviamo dopo pranzo alla volta di piazza Carità, porta dei Quartieri Spagnoli: per i vicoli in salita echi di prove musicali da Galleria Toledo fino al Teatro Nuovo, mentre le storiche botteghe di numerai, guanti e ombrellai hanno lasciato il posto a tanti (forse troppi) folcloristici risto-pizza e aperi-osterie, ma al Foqus in via Portacarrese a Montecalvario una visita è d’obbligo: un centro multiesperienziale tra hub culturale, laboratorio didattico e artigianale, spazio espositivo d’arte e design, entertainment musicale e gastronomico, come formidabile esempio di riqualificazione territoriale e rigenerazione urbana in meno di dieci anni.

Siamo in mezzo pomeriggio e Fosca propone una sortita verso un’altra venue della nuova scena artistica partenopea, Gallerie d’Italia Intesa San Paolo nello storico edificio dell’ex Banco di Napoli a metà via Toledo: Caravaggio, Gemito e la collezione dal ‘600 ai giorni nostri val bene un giro ai piani alti mentre prima di uscire si deve assaggiare uno speciale caffè e petit dessert al Luminist, il bistrot interno diretto dal bistellato Giuseppe Iannotti.

Instancabile ed entusiasta, «siamo alla funicolare centrale di piazzetta Augusteo: un giro tra l’art nuveau e il liberty del quartiere collinare?», fa la Tortorelli. E in dieci minuti raggiungiamo piazza Fuga al Vomero, passeggiando fino alla Certosa per l’immensa vista dalla terrazza: poi giù per una nota di shopping verso il Books & Coffee Raffaello o il Riot Laundry, concept store per fashion, drink e music lover.

Il programma di aperi-cena prevedeva a questo punto un’happy end al Corso Vittorio Emanuele: prima il Vesper Martini di Antonio Boccia al Bond Bar del Grand Hotel Parker’s e poi un assaggio del nuovo menù primaverile da Carlo Spina al vicinissimo Veritas.

Ma una telefonata improvvisa ci cambia i piani e si vira verso i Campi Flegrei per «un'emergenza gustativa» a sorpresa!

Dopo un veloce pitstop strada facendo alla cioccolateria Piluc di Enzo Pipolo per l’uovo fondente "Forza Napoli" e una selezione di praline pasquali si corre al porto di Baia. 

Di fronte al meraviglioso complesso delle Terme romane di Baia, proprio accanto al Tempio di Venere, è l’ora del tramonto e col sole tiepido ci sta un calice di falanghina spumante Cantine Astroni da Marcello Santini del Crudo Bar per poi terminare il lungo tour geo-archeo-artistico con un ultima coccola lì accanto da Agostino Alboretto, giovane chef del Riccio: “ci tenevo a farvi provare un’anteprima del mio piatto di Pasqua - ci dice - fettuccelle su crema di fave con tartare di scampi e bacon di tonno”. 

Assaggio, silenzio e… «promosso, promosso: buona Pasqua, caro Agostino», conclude sorridente la signora Tortorelli.

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