Procida 2022, parlano gli archivi: la storia dell’isola tra stragi e naufragi

Procida 2022, parlano gli archivi: la storia dell’isola tra stragi e naufragi
Venerdì 10 Giugno 2022, 12:45 - Ultimo agg. 12:52
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“Archivissima”, oggi vengono restituite al pubblico quelle pagine poco note per sottolineare l’importanza dei fondi storici. Sulle pareti del carcere proiettati i nomi dei morti dell’eccidio del 1848

Era una calda giornata di giugno, anno 1848. Nel carcere di Procida le guardie uccisero oltre 140 detenuti giunti dalla Sicilia: fu un’ecatombe. Le vittime erano accusate di tentata evasione. Ora le carte restituiscono i loro nomi, svelati attraverso una proiezione sulle pareti di Palazzo d’Avalos, e le loro storie, insieme a tante altre, raccontate al grande pubblico nel corso delle iniziative che Procida Capitale Italiana della Cultura 2022  propone in occasione della manifestazione nazionale “Archivissima 2022” (9-12 giugno), il Festival nazionale degli archivi storici, raccogliendo il testimone da Ventotene, l’isola che ha aperto la precedente edizione.

Interventi, proiezioni e seminari sono in programma oggi a partire dalle 17.30 nella sala consiliare del Comune di Procida e a Terra Murata, con l’obiettivo di mettere in risalto la sostenibilità degli archivi e la ricaduta dei valori culturali che i fondi storici trasmettono, insieme con l valore che assumono nell’uso quotidiano e nella costruzione dell’identità collettiva.

All'iniziativa partecipano il sindaco di Procida, Dino Ambrosino, Antonio Carannante, (assessore del Comune di Procida con delega agli archivi e alla riqualificazione dell'ex carcere di Procida), Agostino Riitano (direttore di Procida 2022), Silvia Costa (commissaria straordinaria Progetto Ventotene per il recupero del carcere di Santo Stefano), Anna Maria Buzzi (direttrice generale archivi) e Erika Vettone (presidentessa Anai Campania), una serie di esperti chiamati a offrire una lettura degli archivi e delle fonti documentali come strumenti attivi di cittadinanza democratica e identità culturale e a presentare le nuove attività progettuali per l’emersione e la rappresentazione dei patrimoni storici.

Nel corso del convegno “Parlami di sostenibilità senza parlarmi di sostenibilità”, curato da Concetta Damiani, ricercatrice dell’Università della Campania, “Luigi Vanvitelli”, che si sta occupando per conto del Comune dell’inventario dell’archivio storico del comune di Procida, intervengono Rosanna Romano (direttrice generale politiche culturali e turismo della Regione Campania), Gabriele Capone (Soprintendente archivistico e bibliografico della Campania), Candida Carrino (direttrice dell’Archivio di Stato di Napoli), Nicola Scotto di Carlo (direttore del Museo civico di Procida “Sebastiano Tusa”), Ilaria Pescini (vicepresidente dell’Associazione nazionale archivistica italiana), Paola Avallone e Raffaella Salvemini (Dirigenti di ricerca - Istituto di Studi sul Mediterraneo, Consiglio Nazionale delle Ricerche, Napoli), Anthony Santilli (responsabile del Centro di ricerca e documentazione sul confino politico e la detenzione - isole di Ventotene e Santo Stefano), Andrew Trexler (Familysearch). 

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Tra i momenti più attesi dell'iniziativa i due podcast (disponibili sul sito www.archivissima.it): “L’eccidio del 1848 nel carcere di Procida” di Raffaella Salvemini  (Istituto di Studi sul Mediterraneo, Consiglio Nazionale delle Ricerche, Napoli) e  “Cronaca di un naufragio annunciato” di Paola Avallone,  (Istituto di Studi sul Mediterraneo, Consiglio Nazionale delle Ricerche, Napoli) ispirato a un testimoniale marittimo del 1818, conservato nell’Archivio di Stato di Napoli, sulla ricostruzione del naufragio di una bombarda sulle coste sarde e sulla salvezza avventurosa del suo equipaggio procidano. 

La serata alle 20,30 prosegue con l’evento “Sangue e silenzio nelle carceri borboniche di Procida e Santo Stefano”, che prevede la proiezione all’interno dell’ex carcere di Procida dei nomi dei galeotti siciliani caduti sotto il colpo delle baionette nel 1848.

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