«Almara», l'orchestra delle donne arabe in concerto nella chiesa delle «capuzzelle» a Napoli

«Almara», l'orchestra delle donne arabe in concerto nella chiesa delle «capuzzelle» a Napoli
Sabato 14 Dicembre 2019, 15:41
4 Minuti di Lettura
Sarà il racconto con parole e musica dell’orchestra delle donne arabe e del Mediterraneo Almar’à, per la prima volta a Napoli, a chiudere la V edizione de Il Suono della Parola 2019, domenica 15 dicembre al Complesso di Santa Maria delle Anime del Purgatorio ad Arco, in Via dei Tribunali (ore 17.00).

La rassegna di letteratura e musica, prodotta dalla Fondazione Pietà de’ Turchini, a cura di MiNa vagante, con il sostegno della Regione Campania e il patrocinio delComune di Napoli,  conclude con un appuntamento speciale l’edizione 2019 che ha visto scrittori, artisti, direttori d’orchestra, uomini e donne condurre un viaggio nella letteratura, nella musica, nell’arte e nella vita. 

Dal mare di Palazzo Donn’Anna gli incontri con Il Suono della Parola si spostano nel cuore del centro antico di Napoli nel Complesso di Santa Maria delle Anime del Purgatorio ad Arco, edificio storico, simbolo di tradizioni e leggende e teatro del culto delle anime “pezzentelle”. 

In via dei Tribunali, nel ventre pulsante della città, crocevia di storia, arte, cultura e diversità, le testimonianze e racconti, insieme alle voci e strumenti delle donne ALMAR’Àsaranno protagonisti dell’appuntamento dedicato a LA MUSICA DEL MONDO. 
Sette delle tredici musiciste che compongono l’Orchestra, parleranno delle loro esperienze nell’incontro condotto da Lorenzo Pavolini e, a seguire, presenteranno alcuni brani del loro repertorio: Sana Ben Hamza (darbuka), Silvia La Rocca (flauto), Eszter Nagypal (violoncello), Sade Mangiaracina (piano), Hana Hachana (voce), Kavinya Monthe Ndumbu (voce ), Yasemin Sannino (voce ) e con Ziad Trabelsi direttore musicale. 
 
ALMAR’À è la prima orchestra di donne arabe e del Mediterraneo in Italia, formata da musiciste classiche, jazz, cantanti tradizionali e moderne, dalla provenienza più diversa, riunite in una polifonia tutta al femminile. ALMAR’À in arabo vuol dire “donna con dignità”  e nasce dall’esigenza di sensibilizzare su un presente che superi gli stereotipi legati al mondo arabo, attraverso un progetto che è al tempo stesso un viaggio in musica e un’occasione per fotografare l’Italia che esiste ma che rimane ancora nascosta nelle singole esperienze, carente di un racconto collettivo e complesso. Bandiera di libertà contro qualsiasi violenza, estremismo e chiusura, le donne dell’Orchestra diventano ambasciatrici di un modo diverso di immaginare il futuro.
L’appuntamento a Il Suono della Parola coincide con l’uscita del primo singolo intitolato “Rim Almar'à” (tradizionale tunisino, arrangiamento di Ziad Trabelsi, Mario Tronco, Pino Pecorelli, Leandro Piccioni), che sarà accompagnato dal videoclip realizzato dal regista Francesco Cabras, grazie al contributo della Fondazione Cultura e Arte.
L’Orchestra è nata dalla collaborazione tra Fondazione Fabbrica Europa e Ziad Trabelsi dell’Orchestra di Piazza Vittorio. Ha avuto il supporto del MiBACT attraverso MigrArti e il sostegno della Fondazione Pianoterra.
 
L’incontro è a ingresso libero fino ad esaurimento posti disponibili. 
 
Ad aprire le domeniche de Il Suono della Parola 2019 (1 e 8 dicembre) sul mare del Teatro di Palazzo Donn’Anna a Posillipo, sede della Fondazione De Felice, sono stati Roberto Soldatini, Claudio Di Palma, Lorenzo Pavolini e Mariafelicia Carraturo, con un appuntamento fra musica, teatro e sport. Con Andrea Tarabbia e Iaia Caputo, accompagnati dall’Ensemble vocale Esedra, diretto da Ferdinando de Martino, siamo entrati nella storia di Carlo Gesualdo, Principe di Venosa, mentre il maestro Federico Maria Sardelli, insieme a Stefano Valanzuolo, ha condotto nel racconto della riscoperta dei manoscritti di Vivaldi. E ancora con Laura Bosio e Luca Signorini siamo entrati nelle storie di migrazione, condivisione e accoglienza. 
 
IL Suono della Parola è realizzato nell’ambito della Stagione 2019-2020 della Fondazione Pietà de’ Turchini con Mina vagante comunicazione di Piera e Alessandra Cusani. È realizzato con il contributo della Regione Campania, il patrocinio del Comune di Napoli e grazie alla collaborazione di Fondazione De Felice, Complesso Museale Santa Maria delle Anime del Purgatorio ad Arco, Ferrarelle, Librerie Feltrinelli, FAI Campania, Fondazione Fabbrica Europa per le Arti Contemporanee, Fondazione Pianoterra, Carthage Mosaik, Cooperativa sociale Dedalus, Officine Gomitoli, Livio De Simone, Azienda Agricola Di Santo, Petrone, Enoteca Il Vino. 
© RIPRODUZIONE RISERVATA