Cappella Neapolitana, due salmi in prima esecuzione moderna: capolavori custoditi nella Biblioteca dei Girolamini

Cappella Neapolitana, due salmi in prima esecuzione moderna: capolavori custoditi nella Biblioteca dei Girolamini
di Enrica Buongiorno
Lunedì 20 Febbraio 2023, 11:29
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Cappella Neapolitana presenta, il 21 febbraio alle 20.30 alla Basilica del Gesù Vecchio, via Giovanni Paladino, il concerto “Beatus Vir”, musica di Francesco Provenzale, Alessandro Scarlatti, Gennaro Ursino, Gaetano Veneziano. Cristina Fanelli soprano e Marta Fumagalli alto. I solisti della Cappella Neapolitana, Marco Piantoni, Nunzia Sorrentino violini, Rosario Di Meglio viola, Manuela Albano violoncello, Franco Pavan, Pierluigi Ciapparelli tiorbe, Angelo Trancone organo, diretti da Antonio Florio. Ingresso libero.

Il “Beatus Vir” è uno dei cinque salmi usati durante l’età barocca per le feste solenni. Questo programma ne presenta due in prima esecuzione moderna di Francesco Provenzale e del meno noto Gennaro Ursino, insieme ad altre composizioni sacre e strumentali dei maggiori esponenti della musica a Napoli alla fine del Seicento, in gran parte custodite tra i tesori dei Girolamini.

A confronto due salmi inediti in età moderna, che oltre a trattare lo stesso argomento, sono stati scritti da due compositori che si sono succeduti, Ursino a Provenzale, al Conservatorio dei Turchini di Napoli ritrovati nella Biblioteca dei Girolamini.

Tutti i compositori di questo programma si sono incontrati e a volte affrontati ai vertici della produzione e consumo di musica di Napoli nell’ultima parte del Seicento: si pensi all’arrivo di Alessandro Scarlatti “il Palermitano” la cui nomina a maestro della Real Cappella nel 1684 sconvolse il predominio cittadino di Francesco Provenzale, il più importante dei maestri “locali” nella lunga catena didattica che percorse quel secolo, producendo un inedito “sciopero” dei fedelissimi di Provenzale che si dimisero dalla stessa Cappella.

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Si conosce ormai, grazie ai tanti recuperi operati da Antonio Florio, l’alto livello delle circa trenta composizioni che ci restano di Provenzale (era stato tra l’altro registrato l’altro Beatus Vir a voce sola, in la minore, di questo autore), e del suo allievo prediletto Gaetano Veneziano, che oppose al trionfante Scarlatti brani di livello analogo e che non a caso ne prese poi il posto di maestro della Real Cappella dal 1704. Sarà questa invece la prima occasione di ascoltare modernamente musiche di Gennaro Ursino, attivo per quarant’anni (nel 1715 fu “giubilato” per la sua età “decrepita”) che a sua volta sostituì dal 1701 Provenzale come maestro al Conservatorio dei Turchini (dov’era entrato come studente dal 1663 all’età di 12 anni)  dopo essere stato già attivo come maestro al Tesoro di San Gennaro, all’Annunziata (dal 1701), nella Chiesa del Gesù e nell’altro Conservatorio dei Poveri di Gesù Cristo (vicemaestro e poi dal 1688 direttore), confermandosi tra le più autorevoli personalità della musica seicentesca a Napoli.  

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