La splendida location della Chiesa di San Rocco a Chiaia ospiterà, mercoledì 14 dicembre (ore 20.30) «In cytaris vel etiam in organis» con Peppe Frana al liuto medievale e chitarrino e con Federica Bianchi al clavisymbalum. Il concerto realizza un focus che esplora l’interazione tra strumenti intavolatori (liuto, organo, clavicembalo) nell’interpretazione dei repertori del XIV e XV secolo. La serata conclude la rassegna «A corde spiegate – meditare con i suoni», ideata da Federica Castaldo, con la consulenza artistica di Simone Vallerotonda, e organizzata dalla Fondazione Pietà de’ Turchini.
L’interconnessione tra i repertori liutistici e tastieristici del XV secolo trova la sua più chiara espressione nella biografia di Conrad Paumann (c.1410 – 1473): cieco dalla nascita, Paumann fu virtuoso del liuto e dell’organo, supervisionò la compilazione di raccolte di repertorio organistico ed è a lui attribuita l’invenzione della notazione tedesca per liuto: incarnò l’eclettismo e la vocazione sperimentale dei grandi musicisti del cruciale momento della storia della musica occidentale in cui emerse la pratica dell’intavolatura.
«Intavolare» vuole dire adattare una preesistente composizione polifonica all’esecuzione su uno strumento capace di riprodurne le varie voci simultaneamente e, con l’acquisizione della tastatura avvenuta nel corso del XV secolo, il liuto si affianca ai primi strumenti intavolatori quali l’organo liturgico, l’organo portativo e i cembali arcaici, come rivelato dall’espressione «in cytaris vel etiam in organis», vergata a commento di una composizione del codice Buxheimer.