Freedom Sound Fest, il lido Varca d'Oro si trasforma in un villaggio hippie

Freedom Sound Fest, il lido Varca d'Oro si trasforma in un villaggio hippie
Giovedì 15 Settembre 2022, 18:32
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La volontà del «Freedom Sound Fest» in calendario sabato 17 settembre al Lido Varca d’Oro di Varcaturo è sentirsi liberi di esprimere la propria personalità, la propria intimità, il credo umano e le passioni musicali. In un viaggio che è passaggio, comprensione, visione e senso di comunità. Nasce così questo speciale sabato che vuole coinvolgere il pubblico e i musicisti in una esperienza reciproca vissuta nel sentiero del cosiddetto movimento universale dei Figli dei Fiori. Una giornata di armonia e di festa, di confronto e sana convivenza, condotta da Valeria De Causis e Titti Salviotti, che si svilupperà dalle 12 a notte piena, adatto a tutte le fasce d’età, sia per le famiglie sia per quei nuclei che sceglieranno di partecipare all’appuntamento in spiaggia in compagnia dei loro animali socializzati passeggiando nelle aree prato e lungo la battigia, tra la piscina «'Nrizia» e i punti-ristoro.

I tanti concerti inizieranno alle 17 con una sequenza vorticosa e roboante che vedrà esibirsi uno dopo l’altro The Piper’s, Gli IPC – Imprenditori per caso, Gli Ammutinati del Country guidati da Ninni Pascale, i Blue Stuff del condottiero Mario Insenga e il collettivo The Neapolitans, che esalterà l’archivio di Bob Marley. A interpretare i versi di controcultura pacifista del movimento hippie nato negli anni ’60 del ‘900 saranno Francesco Grosso e Cristiano Quarra, affidandosi alle voci e alle chitarre acustiche in puro spirito da raduno folk con o senza stelle, celebrando i ritornelli di Neil Young, John Lennon, Jim Morrison, Bob Dylan e Pete Townshend. Incluso l’inno immortale «Give Peace A Chance».

Lungo la sua intera estensione, il Lido Varca d’Oro sarà allestito con un ampio Villaggio Hippie in cui 14 espositori tra artisti, artigiani e autori di vario genere presenteranno le proprie creazioni assecondando la dimensione di festa-mercato con forme di commercio/acquisto/vendita a cifre equilibrate, lontane dai prezzi della grande distribuzione.

Ad esempio, vinili, manufatti, oggettistica di culto e introvabile, abbigliamento rétro che sintetizza all’istante una rivoluzione dei costumi e delle modalità di scambio sociale. Di conseguenza nell’area dello street-food il pubblico troverà graffe, assaggi al barbecue e pizze non industriali.

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