Antonio Florio, “De tasto et de chorda”: quattro concerti su Handel e Boccherini

Gli appuntamenti della rassegna presso la Basilica del Gesù Vecchio e la Domus Ars

Quarta edizione della rassegna
Quarta edizione della rassegna
di Enrica Buongiorno
Giovedì 2 Marzo 2023, 16:47
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Al via la quarta edizione della rassegna “De Tasto et De Chorda”, ideata e diretta da Antonio Florio con l’Associazione Cappella Neapolitana. L’inaugurazione è fissata per venerdì 3 marzo alle 20.30, presso la Basilica del Gesù Vecchio di Napoli, con la serata "Concerti per organo, op. 4" , trascrizione per due organi a cura di Carlo Maria Barile, Angelo Trancone. La programmazione di “De Tasto et De Chorda” comprende quattro appuntamenti, fino a giovedì 13 aprile, che si dividono tra la Basilica del Gesù Vecchio e la Domus Ars. Un interessante focus sull’universo sonoro di due grandi compositori e un confronto – incontro tra il Settecento musicale tedesco - inglese e italiano – spagnolo. Händel  dal grande talento virtuosistico di organista e improvvisatore, e Boccherini autore e singolare virtuoso di violoncello. Ai primi due appuntamenti dedicati a Händel, seguiranno due concerti dedicati a Boccherini.

Domenica 5 marzo alle 20.30 ancora presso la Basilica del Gesù Vecchio di Napoli ancora Händel con Marco Piantoni, violino, Carlo Maria Barile, organo.

L’Op. IV resta dunque la raccolta più autentica ed interessante delle tre ed opportunamente i due esecutori del primo concerto della serie, il 3 marzo,  hanno pensato di trascrivere le parti per diversi strumenti d’orchestra per un secondo organo, restituendo lo spirito originale, fortemente improvvisato, di queste pagine virtuosistiche. Ai quattro concerti del 1738 si possono confrontare, nel successivo concerto del 5 marzo, pagine per violino solo e organo di diversa provenienza: le due Sonate in la maggiore n.3 e n.14 dell’Op.I (1732), con l’intermezzo per solo organo costituito dall’aria con variazioni conosciuto come “Il fabbro armonioso” dalla Suite n. 5 in mi maggiore che chiudono la suite in Mi maggiore (dal volume di suites per tastiera pubblicato nel 1720). Un’ immersione gioiosa nella più audace e sorprendente produzione strumentale del grande operista conteso da più nazioni.

“Si percorre l’intero secolo XVIII, dall’anno 1706 quando il trentenne tedesco Georg Friedrick Händel giunse in Italia, prima fondamentale tappa di una carriera che lo avrebbe portato ad essere il più grande operista del suo tempo, alla scomparsa in Spagna nel 1805 dell’italiano Luigi Boccherini, tra le massime personalità della musica strumentale del secondo Settecento. Le loro carriere non poterono intersecarsi per questioni cronologiche (quando Händel morì a Londra Boccherini aveva 16 anni, ma da due anni suonava già col padre nell’orchestra del teatro imperiale di Vienna) eppure, esaminate assieme, esse testimoniano della straordinaria dinamicità della musica del Secolo dei Lumi, fatta di viaggi continui e molteplici confluenze di esperienze tra nazioni e tradizioni diverse”, spiega il musicologo, Dinko Fabris.

Gli ultimi due appuntamenti si svolgono alla Domus Ars: il 23 marzo alle 20.30 tocca a “I duetti per due violini”, (Luigi Boccerini), con Patrizio Focardi e Massimo Percivaldi (violini); il 13 aprile alle 20,30  I Trii per 2 violini e violoncello, (Luigi Boccherini), con Marco Rozza, Dario Patti, violini e Chiara Mallozzi, violoncello. L’ingresso è libero sino ad esaurimento posti.

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