Natale nel segno della cultura, Pegaso in festa

Natale nel segno della cultura, Pegaso in festa
di Cristina Cennamo
Venerdì 15 Dicembre 2017, 17:23
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Più di mille ospiti a Santa Chiara per la festa di Natale organizzata da Danilo Iervolino, presidente dell’Università Telematica Pegaso. Una location prestigiosa ed affascinante quella che ha ospitato i professori dell’ateneo ed i rappresentanti delle istituzioni tra cui gli onorevoli Irene Pivetti, Massimiliano Manfredi, Valeria Valente, Simone Valiante, Paolo Russo, Luca D’Alessandro, Andrea De Maria, Angelo Antonio D’Agostino, Giuseppe Esposito, Antonio De Poli, Stefano Pedica ed Aldo Patriciello. Un parterre di primo piano, riunitosi tra le mura della basilica per una serata nel segno delle festività ma anche dell’economia, come ha spiegato Iervolino durante la cena che ha accolto gli invitati dopo la Messa.

«Parlare oggi di futuro spaventa - ha commentato il presidente della Pegaso - perché l’idea del domani sembra legata all’instabilità, alla precarietà e a quelle incertezze che portano con sé ansie e timori. Al contrario, desidero lanciare alle future generazioni un messaggio di speranza ed incoraggiamento. Le difficoltà si superano e il successo si raggiunge, a patto che si faccia sistema».
 
 

Un augurio a cui si sono uniti anche l’assessore regionale alle attività produttive Amedeo Lepore, il presidente emerito della Corte Costituzionale Giuseppe Tesauro ed i rettori Marin Marinov della EPU Bulgaria, Antonio Felice Uricchio della Aldo Moro di Bari, Giuseppe Paolisso della Vanvitelli, Giovanni Paciullo dell’università per stranieri di Perugia, Alberto Carotenuto della Parthenope e Giovanni Cannata della Mercatorum.
«Figli di questa spinta verso il futuro devono essere però - ha aggiunto Iervolino  - l’impegno, il merito ed il talento. Pertanto, è necessario riconoscere un ruolo da protagonista all’università per agevolare il processo dell’industria 4.0. Più università nelle imprese, per innovare e competere a livello globale. Più università nella vita sociale, per declinare al meglio la sensibilità all’intercultura».

L’incontro ha rappresentato quindi anche un’occasione di riflessione sul rapporto tra sistema universitario e sociale, come ha spiegato il rettore della Pegaso Alessandro Bianchi secondo cui «è urgente che l’università acquisisca la consapevolezza di dover svolgere un ruolo da attore sociale, delineare e proporre scenari futuri. Un richiamo all’azione sollecitato dal rapporto Svimez e da quello del Censis».

Serve insomma un nuovo modello universitario, di cui ha parlato il direttore generale della Pegaso Elio Pariota e che faccia «maturare la consapevolezza del cittadino e del suo ruolo nella società, rendendolo partecipe delle grandi sfide. Un’università non soltanto fatta di lezioni ed esami, ma una permanente agorà, un luogo d’incontro e confronto, alimentato dalle più innovative tecniche di apprendimento e comunicazione a distanza. Occorreva quindi una prospettiva internazionale ed ecco allora che il reticolo di rapporti con atenei esteri si è arricchito di partnership con università di grande caratura internazionale».

Parole che non sono sfuggite ai presidenti degli ordini professionali napoletani, tra cui Vincenzo Moretta dei commercialisti, Antonio Areniello dei notai, Maurizio Bianco degli avvocati, Maurizio Sansone dei periti industriali o Diego Buono della cassa di previdenza dei geometri né tantomeno ai presidenti nazional di Italfer Riccardo Monti, di Unioncamere Ivan Lo Bello, di Aprom Pasquale Dell’Aversana, dello Svimez Adriano Giannola e di Fondimpresa Bruno Scuotto che si sono ritrovati infine a discuterne con i segretari generali della Cisal Francesco Cavallaro, di Confsal Raffaele Margiotta e con Raffaele Bonanni già segretario generale Cisl.
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