Al Modernissimo torna il Montagskino con il Goethe

Al Modernissimo torna il Montagskino con il Goethe
di Alessandra Farro
Lunedì 7 Marzo 2022, 12:17 - Ultimo agg. 13:56
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Nove appuntamenti e tre ospiti per il Montagskino: dal 7 marzo fino al 9 maggio, ogni lunedì alle 17, al Modernissimo torna, dopo due anni, la rassegna di cinema in lingua originale sottotitolata in italiano, a cura del Goethe-Institut di Napoli, per promuovere il cinema, sostenere le sale cinematografiche e le scuole di cinema sul territorio.

Otto nuovi film emergenti tedeschi e un classico dall’archivio cinematografico DEFA in programma e tre ospiti dalla Germania: la regista Alison Kuhn, che presenterà il suo pluripremiato documentario “The Case You”, Philipp Klinger, con il suo commovente dramma coming-of-age “Albträumer” (Degli incubi) e Andres Veiel, di fama internazionale e già ospite a Napoli per la seconda volta dopo il 2013, con il suo emozionante e attualissimo dramma giudiziario “Ökozid” (Ecocidio).

Si rinnova anche la collaborazione con Pigrecoemme Scuola di Cinema e Fotografia: studenti e docenti della scuola presentano ogni settimana sulla pagina Facebook dell'istituto il film in corso della rassegna Montagskino, in formato video, in più, per festeggiare Montagskino, il Goethe-Institut inaugura nel trimestre primaverile una nuova tipologia di corsi di conversazione, basata sulle serie televisive e sui film tedeschi più seguiti del momento.

La rassegna inizia con “Gundermann” (2018) di Andreas Dresen, un approccio sensibile al controverso cantautore Gerhard Gundermann nel contesto della storia della Germania divisa, e si conclude con un classico della DEFA “Die Besteigung des Chimborazo” (L’ascesa del Chimborazo – RDT / RFT 1989) del regista Rainer Simon, che si concentra sulla leggendaria ascesa di Alexander von Humboldt sulla 'vetta più alta del mondo' ed evoca anche la svolta epocale della fine degli anni '80.

Questi due film fanno da cornice a sette nuove e recenti produzioni cinematografiche dalla Germania, tra cui l'emozionante allestimento sperimentale di Andres Veiel “Ökozid” (Ecocidio - 2020), in cui l'autore di teatro e di cinema esplora la questione se uno stato industrializzato possa essere ritenuto responsabile degli effetti della crisi climatica sugli stati del sud del mondo. Nel film d'esordio di Sonja Maria Kröner, “Sommerhäuser” (Case d’estate - 2017), il giardino comune di una famiglia diventa lo scenario di grandi e piccoli drammi familiari nell'estate calda e umida del 1976. Con un umorismo macabro, la tragicommedia di Johannes Naber “Curveball - Wir machen die Wahrheit” (Curveball - 2020) racconta come i servizi segreti della Germania hanno fornito deliberatamente agli Stati Uniti il pretesto per invadere l'Iraq. Nel suo documentario “The Case You” (D 2021) Alison Kuhn lascia parlare cinque donne che hanno una cosa in comune: Sono state tutte vittime di abusi di potere e di violenza sessuale durante un casting. Il film ritrae vividamente le cicatrici psicologiche che quest’atroce esperienza ha lasciato sulle vittime. Per la prima volta su uno schermo cinematografico in Italia: l'esordio alla regia di Philipp Klinger “Albträumer” (Degli incubi - 2021), un dramma coming-of-age raccontato con immagini esilaranti e recitato con grandissima sensibilità, in cui la dolorosa ricerca di risposte al suicidio del fratello da parte di una giovane donna si scontra con il confinamento mentale ed emotivo dell'ambiente circostante. Nel suo debutto autobiografico “Futur Drei” (Futuro Tre - 2020), Faraz Shariat, regista renano di origini iraniane, racconta una storia autentica e allo stesso tempo meravigliosamente esagerata dell'adolescenza queer di un figlio di immigrati in Germania. Molto pop e d’ impatto anche il monumentale riadattamento cinematografico del famoso romanzo di Alfred Döblin “Berlin Alexanderplatz” realizzato dal regista tedesco-afgano Buran Qurbani (D 2020).

L’autore racconta una storia di lotta per la dignità, il riscatto e il riconoscimento ambientata ai giorni nostri.

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