Sabato 18 giugno alle ore 22,30 nel Prateria del Gigante del Parco di Capodimonte ci sarà il debutto di "Rubedo", scritto, diretto e interpretato da Giuseppe Affinito, attore storico di Enzo Moscato. “La rubedo o Opera al Rosso, designa l’ultima delle fasi di trasmutazione chimica che culminano nel compimento della pietra filosofale e nella conversione dei metalli vili in oro - spiega Giuseppe Affinito nelle note di regia - "Questo passaggio avviene per sublimazione, sotto l’effetto del fuoco o dello Spirito".
"Da questa suggestione -continua- trae ispirazione il testo che ho composto: la materia alchemica con cui ho lavorato è quella dell’anima; l’opera da compiersi, preziosa come l’oro, prodigiosa come l’eternità, è quella dell’individuazione, dell’essere sé”.
Una figura giovane si aggira in una stanza trasfigurata, uno spazio della memoria, delle domande, dei silenzi, tra i ricordi, trai i propri pezzi scomposti, tra le tracce di sé negli oggetti, nei volti, nelle persone. Prende voce la partitura di un’anima acerba in cerca di un suo calibro, della sua costruzione; una sorta di monologo interiore per riflettere su una condizione esistenziale che è, anche, intimamente generazionale: quella di un disperato e disperante desiderio di scoprirsi e di dare un senso al proprio stare al mondo.
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