«Figli di Nettuno» al complesso monumentale di San Domenico Maggiore

Uno degli obiettivi dell’appuntamento (ad ingresso libero e gratuito) è sensibilizzare il pubblico alla salvaguardia del mare

Mare di Napoli
Mare di Napoli
Giovedì 25 Maggio 2023, 15:48
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Sarà la Sala del Capitolo del Complesso monumentale di San Domenico Maggiore di Napoli, ad ospitare domani, venerdì 26 maggio, dalle 18, la performance art site specific «Figli di Nettuno (e il mare che bagna Napoli)».

L’evento, ideato da Mauro Maurizio Palumbo, vedrà in scena, oltre al performer partenopeo anche la pittrice Kong Qing Ping, il soprano drammatico Ilaria Tucci e l’attrice e drammaturga Martina Zaccaro, in dialogo con le danze di Maria Lucarelli, coreografa e docente di tecnica classica e la voce di Kevin Catone.

Tra gli obiettivi dell’appuntamento (ad ingresso libero e gratuito): sensibilizzare il pubblico alla salvaguardia del mare; far conoscere storie, leggende e aneddoti, che hanno arricchito il patrimonio culturale immateriale della città; e far riflettere sulla condizione umana e la sua precarietà.

L’idea trae spunto dalla figura leggendaria di Cola Pesce, ragazzo napoletano dalle incredibili abilità natatorie che, in seguito a una maledizione da parte della madre, finì per tramutarsi in uomo-pesce, ispirando poeti e filosofi. Di questo personaggio ha scritto, tra gli altri, Benedetto Croce in «Storie e leggende napoletane», in cui fa riferimento al collegamento con la confraternita segreta de «E figli ‘e Nittuno», il cui scopo era sottrarre al mare ricchezze e tesori conservati nelle grotte partenopee. A Cola Pesce, pure Raffaele Viviani dedicò una poesia e, pare, che anche i famosi «Pescatorielli» di Vincenzo Gemito fossero ispirati ai figli di Nettuno. 

Figli di Nettuno che, per assonanza e non solo, diventeranno figli di Nessuno, abbandonati e adottati dal mare, che diventa padre e madre, offrendo aiuto e protezione. Oggi, invece, figli di Nettuno/Nessuno, si potrebbero definire quelle donne e quegli uomini che scappano dalle proprie terre e che in mare, spesso, trovano la morte.

La performance, promossa dal Comune di Napoli - Ufficio Cultura Centro storico e dal Complesso di San Domenico Maggiore, rientra nella variegata offerta degli eventi proposti in città per la rassegna Maggio dei Monumenti.  

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