«Coral…mente», concerto al Salvo D'Acquisto che coinvolge pazienti malati di Alzheimer

Coral...mente
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Martedì 30 Novembre 2021, 12:12 - Ultimo agg. 12:21
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Canzoni e Alzheimer, un binomio che andrà in scena al teatro Salvo D'Acquisto di napoli, che ospiterà, il prossimo 21 dicembre il concerto «Coral…mente», a cura dell'unione musicisti e artisti italiani, frutto del lavoro svolto nella struttura del Cto Ospedale dei Colli. La giornata musicale sarà realizzata con il sostegno della fondazione Banco di Napoli e la supervisione scientifica del neurologo Bruno Ronga e si prepara a mostrare i risultati raggiunti con i pazienti affetti da Alzheimer durante i 3 mesi di laboratorio di canto corale, con il contributo di musicisti e psicoterapeuti.

Sul palco i pazienti si esibiranno in un repertorio di canzoni classiche napoletane come Funiculì funiculà, 'O sole mio, Ò surdato 'nnamurato, indossando anche accessori che rimandano agli anni '60 quando si trovavano nell'età della propria gioventù. «A differenza della musicoterapia - spiega Franco Branco, presidente di unione musicisti e artisti italiani - questo progetto ha due punti di forza: insegnare a cantare in coro, quindi prepararsi anche a casa con l'aiuto dei caregiver, così facendo il paziente ogni giorno possiede un fine quello di prepararsi all'incontro successivo per non sfigurare con i propri compagni di coro.

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Inoltre, il secondo aspetto da sottolineare è quello di dare al paziente un obiettivo, quello legato alla finalizzazione del lavoro con l'evento davanti a parenti e amici». Nell'aula magna del Cto, ogni giovedì, da settembre si sono incontrati 14 persone tra pazienti affetti da Alzheimer e i loro caregiver insieme con i musicisti Giuseppe Schirone e Romeo Barbaro per poter cantare e suonare.

Le note di un pianoforte così come i battiti di un tamburello o il ritornello di una famosa canzone hanno risvegliato tanti ricordi e sorrisi.

«Da un punto di vista emotivo e comportamentale - commenta la psicologa Luisa Pellino che insieme con la collega Sara D'Angelo segue i pazienti - abbiamo riscontrato grossi cambiamenti nelle persone. Sono molto partecipativi rispetto a quando sono arrivati a settembre, tengono il ritmo e cantano ricordando alla perfezione le strofe delle canzoni». Il progetto si era prefissato obiettivi precisi: di tipo cognitivo ovvero il miglioramento o mantenimento dei livelli di performance cognitiva; di tipo funzionale con miglioramento dei livelli di funzionamento nelle attività strumentali della vita quotidiana; di tipo psico-comportamentali legati alla riduzione o non accentuazione degli eventuali disturbi neuropsichiatrici associati e della depressione; obiettivi sul caregiver ovvero riduzione del carico e del di stress sul familiare.

La malattia di Alzheimer rappresenta la principale patologia neurodegenerativa per peso epidemiologico, in quanto si ritiene che attualmente in Italia ne siano colpite non meno di 900.000-1.000.000 di persone, in Campania, si stima in circa 100mila persone affette. «La musica e il coro - spiega il professore Ronga - diventano uno strumento riabilitativo per i soggetti affetti da decadimento cognitivo al fine di favorire la socializzazione e la modificazione dello stato umorale della persona. Fondamentale infatti è la capacità del coro di generare il ruolo permettendo cambiamenti quali l'accrescimento dell'autostima e della considerazione di sè stessi. Il percorso facilita i pazienti a un viaggio di ri-orientamento e consolidamento delle relazioni sociali, che risultano spesso rarefatte o addirittura assenti».

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