I protagonisti, Lamagna e Rondinella, meglio noti e conosciuti a livello nazionale per essere straordinari interpreti del bel canto, abbandonano la melodia del suono per diventare dissonanza intrisa d'intimistico silenzio”.
A metà tra gli incubi prodotti dalla coscienza e l’amara realtà in cui i due consacrati sopravvivono da morti, comincia il racconto di una parte della storia della chiesa, che mai è rimasto confinato alla sola fantasia. E’ perversa fantasia, racconto ordinario, ma proprio in quest'ordinarietà risiede un male che, dalla notte dei tempi, è ancora di grande attualità, denuncia, scandalosa vergogna. Le torbide confessioni dei due consacrati sono però anche pretesto per indagare altro e oltre: le conseguenze del non amore. Lo spettacolo si avvale dei costumi a cura di Francesca Loreto, il disegno luci di Cinzia Annunziata, gli elementi scenici di Armando Aloisi, la musica di Angela Di Maso e Arvo Pärt, il trucco di Silvia Manco.