Giovani che producono bellezza e felicità nello spettacolo “Sogno di volare” a Pompei

Giovani che producono bellezza e felicità nello spettacolo “Sogno di volare” a Pompei
Lunedì 30 Maggio 2022, 16:32
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“Sogno di volare” è la prima produzione teatrale del parco archeologico di Pompei, un progetto ambizioso, che si pone l’obiettivo di ricucire il rapporto tra un sito di inestimabile valore storico artistico ed il suo territorio.

Lo spettacolo è andato in scena da venerdì a domenica scorsi presso il Teatro grande del parco archeologico di Pompei. Protagonisti sono stati i ragazzi di alcune scuole del territorio, Istituto liceale Pascal di Pompei e l’Istituto tecnico Pantaleo di Torre del Greco.

Hanno portato in scena un adattamento della commedia “Uccelli” di Aristofane con la regia di Marco Martinelli, musiche di Ambrogio Sparagna e disegno luci di Vincent Longuemare, professionisti della scena teatrale di fama internazionale. 

Il progetto è realizzato in collaborazione con Ravenna Festival, Teatro delle Albe, Teatro Nazionale di Napoli e Giffoni Film Festival. Presente alla prima il fondatore e direttore di Giffoni, Claudio Gubitosi, che sottolinea il rilievo emotivo, sociale e politico del progetto: «Ho provato» dichiara Gubitosi «un senso di grazia, bellezza e felicità: uno dei luoghi più fantastici del mondo, un anfiteatro di enorme suggestione, dove le più grandi espressioni della cultura, della musica del teatro classico e moderno si sono cimentate, era gremito di persone catturate da non attori.

Vedere su quel palco giovani che, fino a poche ore prima, erano in classe e che hanno vissuto in modo diverso il senso di comunità mi ha fortemente emozionato. Si sono impossessati e sono entrati in sintonia con un testo rivisitato, l’opera “Gli Uccelli” di Aristofane, in napoletano tra l’altro, con un fascino ancora più forte. Ragazzi per nulla impauriti o improvvisati, non si sono calati nelle vesti di professionisti ma hanno fatto quello che dovevano fare: essere felici”.

«Il senso sociale del progetto» così continua Gubitosi «sta proprio nella soddisfazione, negli applausi, negli abbracci che al termine tutti si sono scambiati. Il pubblico ha condiviso a pieno questa felicità, entrando in scena quasi come se facesse parte dell’opera stessa, in una danza liberatoria che va ben oltre lo spettacolo».

«Fortissimo» così conclude il fondatore di Giffoni «è anche il senso politico dell’operazione: per la prima volta un direttore del più importante parco archeologico del mondo, Gabriel Zuchtriegel, della cui amicizia mi onoro, apre le porte ai cittadini, alle ragazze e ai ragazzi del proprio territorio. L’ho visto emozionatissimo, contentissimo, nell’aver portato avanti con determinazione, cura ed attenzione, questo primo importante evento. Questi credo siano i più importanti segni di una serata splendida, capace di trasmettere gioia, felicità. L’iniziativa mi ha confermato ancora una volta che quando si affida ai giovani la possibilità di creare bellezza sono capaci di opere straordinarie. Se diamo l’Italia ai ragazzi il nostro Paese brillerà in tutta la sua grandezza».

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A Giffoni il compito di narrare attraverso le immagini questo straordinario viaggio con un documentario che racconterà, tappa dopo tappa, la costruzione della messa in scena di un'opera teatrale dietro cui si nasconde qualcosa di più grande e più profondo, come il cementarsi di una identità collettiva ma anche la valorizzazione dei talenti di un territorio nel segno della cultura. Un estratto del docufilm sarà presentato nel corso della cinquantaduesima edizione del Giffoni Film Festival.

«Giffoni» dice Luca Apolito, direttore creativo di Giffoni «ha creato la sua storia mettendo al centro i ragazzi e usando il cinema come un'esperienza più profonda ed è un po' anche quello che sta accadendo adesso, in questo contesto così entusiasmante. Racconteremo questo viaggio con un documentario. Un racconto antico, come quello di Aristofane, che libera mille nuove narrazioni, diventa generatore di idee, traccia memorie collettive, afferma principi fondamentali del vivere insieme. È proprio questo il cuore del film che Giffoni sta realizzando per raccontare questo bellissimo progetto».

Il progetto si inserisce in un protocollo di intesa stipulato, in attuazione del piano strategico, lo scorso aprile tra il parco archeologico di Pompei, il grande progetto Pompei Unità Grande e l’ufficio scolastico regionale della Campania, finalizzato a coinvolgere le scuole del territorio e stabilire un legame concreto tra le antiche testimonianze e i giovani fruitori, in un percorso volto alla conoscenza e alla valorizzazione del patrimonio storico-archeologico.

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