«Hypàte» di Aniello Mallardo porta la filosofa Ipazia in scena a Sala Assoli

«Hypàte» di Aniello Mallardo porta la filosofa Ipazia in scena a Sala Assoli
di Alessandra Farro
Venerdì 20 Maggio 2022, 18:27 - Ultimo agg. 21:44
3 Minuti di Lettura

Ipazia è stata una filososa, astronoma, matematica e scienziata, che nel V sec. d. C. è stata prima spogliata dei suoi vestititi, una volta nuda, è stata dilaniata con dei cocci e le sono stati cavati gli occhi. Una volta uccisa, poi, i suoi resti sono stati disseminati per la città e bruciati.

"Hypàte", scritto e diretto da Aniello Mallardo, in scena, grazie anche al sostegno di Teatri di Seta - l'Asilo, a Sala Assoli venerdì 20 e sabato 21 alle 20.30, racconta la storia di questa grande donna, nel ruolo Serena Mazzei, concludendi così la stagione teatrale 2021-2022 della sala napoletana di Casa del Contemporaneo.

“Ipazia ha rivestito nel tempo divergenti e arbitrari significati: bandiera di laicità, espressione dell’intolleranza religiosa e dell’integralismo della chiesa, eroina protofemminista, martire della libertà di pensiero, agnello sacrificale dell’ultimo paganesimo, prima strega bruciata sul rogo dell’inquisizione ecclesiastica, simbolo della superiorità del paganesimo, allegoria della lotta contro gli integralismi secolari e infine emblema del radicale rifiuto delle fedi e delle ideologie pervasive”, racconta il regista.

In scena insieme alla Mazzei, Giuseppe Cerrone, Luciano Dell’Aglio e Andrea Palladino, con le musiche originali di Mario Autore, anche assistente alla regia.

Ipazia è alle prese con gli studi scientifici e filosofici, desiderosa di ripercorrere e raccontare la sua storia. Non vuole perdersi nel nulla e non vuole permettere che un domani un poeta di un'altra epoca rivisiti la sua vita, trascurandone la natura di carne e di ossa. Per questo, si rappresenta ciclicamente nella continua dialettica con Oreste, Sinesio e Cirillo, per giungere inevitabilmente al giorno del martirio e del dolore, in cui la sua vita viene brutalmente straziata.

“Tra storia e racconto, Ipazia si interroga sul senso della storia e della vita ed eleva il suo canto disperato in cerca di un ordine e di un senso”, conclude il regista.

© RIPRODUZIONE RISERVATA