Dopo il suo ancestrale e pluripremiato "Macbettu", Alessandro Serra affronta quella che lui stesso definisce "la più grande partitura sinfonica per anime mai scritta”, "Il Giardino dei Ciliegi" l'ultima opera di Čhecov in scena al teatro Bellini di Napoli dal 24 al 29 maggio. La prima rappresentazione del testo, nel 1904, fu diretta da Stanislavskij e Nemirovič-Dančenko e un aneddoto racconta che Čechov trasecolò nel vedere allestita come una tragedia, ossia privata dei numerosi segni della farsa di cui l'aveva disseminata, quella che lui aveva concepito come una commedia.
Quest'episodio costituisce la riprova della grande ambiguità dell'opera, che Alessandro Serra asseconda con una regia magnetica, dall'architettura scenica e sonora raffinatissima.
In scena: Arianna Aloi (Duniaša), Andrea Bartolomeo (Jaša), Massimiliano Donato (Epichodov), Chiara Michelini (Carlotta), Felice Montervino (Trofimov), Paolo Musio (Gaiev), Massimiliano Poli (Simeonov-Piščik), Miriam Russo (Varja), Paola Senatore (Anja), Marco Sgrosso (Lopachin), Valentina Sperlì (Ljubov'), Bruno Stori (Firs).
Regia, drammaturgia, scene, luci, costumi di Alessandro Serra. Collaborazione alle luci, Stefano Bardelli, ai costumi Francesca Novati e ai suoni Alessandro Saviozzi. Lo spettacolo è prodotto da Compagnia Orsini, Accademia Perduta Romagna Teatri, Teatro Stabile del Veneto, TPE Teatro Piemonte Europa in collaborazione con Compagnia Teatropersona, Triennale Teatro dell’Arte di Milano.