“Interrogatorio a Maria”, ​al The Beggars’ Theatre di San Giovanni a Teduccio

“Interrogatorio a Maria”, al The Beggars’ Theatre di San Giovanni a Teduccio
Martedì 25 Febbraio 2020, 11:37
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Sabato 29 febbraio alle 20.30 e domenica 1 marzo alle 18.30 andrà in scena al The Beggars’ Theatre di San Giovanni a Teduccio Interrogatorio a Maria di Giovanni Testori per la regia e l’adattamento di Fabio Di Gesto. Lo spettacolo, la cui realizzazione è stata autorizzata dalla Fondazione Testori vista la valenza sociale del progetto Beggars’ Theatre di Mariano Bauduin, vede protagoniste Francesca Morgante e Maria Claudia Pesapane, già con Di Gesto nel progetto RI.TE.NA. Teatro.
 
Interrogatorio a Maria è non solo una delle opere più note di Testori, ma uno dei vertici del teatro sacro degli ultimi decenni. Un grande autore, un urgente interrogatorio su vita, morte, fede e dolore; un coro, in un teatro spoglio, chiama a rispondere Maria, la madre delle madri. Maria risponde mostrando tutta la sua umanità, il suo dolore per la perdita del figlio che la rende simile a ogni genitore.

Nell’adattamento a cura di RI.TE.NA. Teatro tre sono i punti principali: la vestizione della protagonista come una monaca, in quanto portatrice di fede, la lotta tra il bene e il male e il confronto di Maria con sé stessa.
 
«Ho scelto di mettere in scena il testo completo cambiandone solo l' ambientazione scenica. Una frase del testo recita: “il nostro telaio quotidiano” e a tal proposito Carlo Boo sostiene che Testori vuole che Maria riviva nella società odierna. La mia scelta registica consiste proprio nel portare  Maria in un luogo moderno, un'aula di un tribunale contemporaneo, circondata da microfoni e lampade» - spiega il regista Fabio Di Gesto - «Chi è che interroga Maria? Da questa domanda  è partito il mio processo creativo e di studio sul drammaturgo, poeta, scrittore e pittore Giovanni Testori. Interrogatorio a Maria è stato scritto in seguito alla conversione dell’autore, ed è per questo che il coro rappresenta proprio Testori, in cerca di risposte per avvicinarsi alla fede.  Il coro, inoltre, rappresenta anche gli individui dimenticati dalla società che hanno come unico interlocutore il divino. Lo studio di questo testo porta ad una conclusione: bisogna smettere di chiedere e iniziare a credere. È  questa per me la definizione di fede che Testori ha voluto lasciarci».
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