Napoli, 19 maggio 1793. Coletta Esposito uccide per vendetta sua figlia; vuole così punire Cipriano Barca, l'uomo che, dopo aver rinnegato la promessa di portarla all'altare, decide di convolare a nozze con Teresina, bella e di buona famiglia.
Dalla tragedia di Euripide, nasce "La Medea di Portamedina" di Francesco Mastriani. Una Medea tutta napoletana che porta in sé l'orrore della vita nei bassi, la rabbia di chi è ultimo tra gli ultimi, la storia - ieri come oggi - che trasforma l'amore nel male assoluto.
A portare in scena la riduzione teatrale di una storia antica e quantomai attuale è la compagnia G.N.T - Gruppo Teatrale Nascente - associazione no profit nata oltre dieci anni fa da un'idea di Salvatore Di Marzo, Enza Panico e Carmela Lanza, in collaborazione con Elisa Ascione e Rosa Cosentino, perseguendo lo scopo di attivare sul territorio un circuito artistico inclusivo e per consolidare il valore universale e sociale del teatro, come espressione artistica ed introspettiva.
In scena oltre a Monica Plaitano (Coletta Esposito) e Totò Caprioli (Cipriano Barca), ci saranno Elisabetta Agoretti, Carmela Allocca, Maria Pia Canò, Daniele Castro, Ermanno Ceruetto, Fiorella Ciccarelli, Antonio Cuorvo, Salvatore Di Marzo, Anna Di Nardi, Felice Di Sena, Saverio Fiore, Raffaella Fonderico, Claudia Foria, Maria Laura Gullo, Melania Mastroianni, Angela Mautone, Claudia Micillo, Francesco Mollo, Natascia Napolitano, Anna Piccolo, Francesco Preziuso (assistente regia), Santino Rea, Marina Rivellini, Grazia Terracciano, Annarita Tomasso.
Rossella Sodano, aiuto regista e direzione scenica; le scenografie sono a cura di Santo e Nunzia Rea.